Follie olimpiche: Cesana come Dubai.

Dubai, ricca e lussuosa città degli Emirati Arabi con più di 3 milioni di abitanti è famosa per il suo Ski Dome : sport invernali all’interno del Mall of Emirates, enorme centro commerciale, con piste innevate artificialmente ,una seggiovia, scuole di sci, piste di slittino e snowboard ed un rifugio in stile valdostano.

Ski dome, Dubai

Cesana è una piccola località montana in provincia di Torino, circa 900 abitanti, conosciuta per aver ospitato, durante le Olimpiadi invernali del 2006, le gare di bob e per la costruzione della contestata pista che da allora giace inutilizzata, una ferita tra i boschi che deturpa il paesaggio alpino.  Ebbene Cesana potrebbe diventare la Dubai europea, con un progetto di recupero dell’area degradata, costo 50 milioni di euro, che prevede la costruzione di una pista di sci al coperto tra le più lunghe del mondo. Su questo progetto, peraltro contestato da ambientalisti e politici attenti al territorio, contano molto il Sindaco di Cesana e la sua Giunta. Il progetto prevede lo smantellamento dell’attuale pista di bob, l’interramento delle strutture per l’innevamento, le piste e l’indotto, per realizzare uno Ski Dome lungo più di 800 metri e largo 60. Il progetto è definito sostenibile perché l’energia necessaria per il suo funzionamento sarà prodotta da pannelli fotovoltaici e garantirebbe l’utilizzo delle piste da sci tutto l’anno.  Il progetto è stato presentato in Regione, ma senza certezze sulle valutazioni d’impatto ambientale e la copertura economica, anche se imprenditori privati hanno manifestato il loro interesse ad investire nell’impresa.

Pista da bob di Cesana

E’ una follia olimpica, in tutti i sensi, perché il progetto, costosissimo, non tiene conto dell’attuale crisi climatica e della conseguente necessità di risparmio delle risorse idriche, non valuta l’importanza di ripristinare un’area naturale compromessa dalla costruzione della pista di bob per riportarla alla sua integrità ma consuma altro suolo dando in mano a privati la gestione del territorio.

Contiamo sul buon senso degli amministratori regionali per evitare che, nell’intento di recuperare una zona naturale compromessa dall’interesse economico e abbandonata da quasi vent’anni, si realizzi un’opera ancora più discutibile che avrebbe sicuramente effetti negativi sul territorio montano dell’area di Cesana.

Susanna Gonella