La difesa del territorio in Valle d’Aosta

Continuano le iniziative a tutela dell’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen.

Alleghiamo in formato pdf il fax pervenutoci lo scorso marzo dal Presidente della Regione Valle d’Aosta, in risposta alle numerose sollecitazioni per la creazione di un tavolo di discussione ambientale sul territorio valdostano. Pur riferendosi ad un’area diversa -quella del Monte rosa- ci sembra un documento illuminante sulla visione di gestione del territorio che l’attuale amministrazione regionale porta avanti, ed è giusto che i valdostani sappiano da chi e come sono governati; a loro la valutazione di merito, noi continueremo di cercare a rapportarci con le istituzioni pur con tutte le comprensibili difficoltà.

L’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen è situata nell’Alta Valle di Gressoney, nel tratto di circa 1,2 km che va dalla confluenza del torrente Salzen nel Lys alla conca di Stafal. E’ al primo posto tra i “Luoghi del cuore” del FAI per quanto riguarda la Valle d’Aosta e terzo assoluto in Italia nella categoria delle aree naturali, una zona di estremo pregio ambientale con caratteri unici dal punto di vista geomorfologico che oggi si trova in grave pericolo.

Nel luglio del 2009 la società The Power Company s.r.l. ha ottenuto la concessione per la captazione dell’acqua del Lys a fini idroelettrici. La procedura si è svolta in modo estremamente discreto, si è venuti a conoscenza della concessione solo perché nel settembre 2009 la società concessionaria ha dovuto chiedere ai proprietari di attraversare i terreni con la condotta forzata, passaggio necessario per iniziare le procedure di espropriazione ora in corso; solo a seguito di ciò la notizia si è diffusa tra gli abitanti, anch’essi ignari dell’iniziativa.
Il progetto riguardava una centrale di potenza contenuta (174,21 KW), tanto da non essere neppure assoggettata alla Valutazione di Impatto Ambientale. La sua realizzazione era condizionata alla non realizzazione di piste di cantiere e all’adozione di strumenti che riducessero al minimo l’impatto dello scavo.

A questo punto, a chi avesse osservato che si trattava tutto sommato di un progetto di poco conto, si poteva comunque ribattere che il beneficio atteso era ridicolo rispetto ai costi ambientali. Ma soprattutto era evidente come l’impianto, per i costi di realizzazione e gestione, non fosse economicamente sostenibile: è stato semplice accertare che era un “cavallo di Troia” per la realizzazione di un impianto assai più importante. Abbiamo infatti scoperto che la The Power Company s.r.l. ha presentato domanda per un ampliamento molto significativo dell’impianto originario; le dimensioni dell’ampliamento sarebbero tali da snaturare del tutto il progetto iniziale. La stessa compagnia ha inoltre richiesto, senza riguardo alle prescrizioni imposte, una pista di cantiere attraverso l’incontaminato bosco di Sikken.
La centrale idroelettrica assentita, e ancor più quella che veramente vogliono realizzare, suscitano gravi preoccupazioni:

il manufatto per la captazione delle acque è da realizzare in una zona geologicamente assai problematica, interessata da molteplici frane attive
gli scavi invasivi richiesti per la realizzazione dell’opera interverrebbero su un’area di alto interesse geomorfologico e interessata da varie zone umide
il prelievo di acqua dal Lys, oltre ai normali, preoccupanti effetti sulle sorgenti e sulle falde legati a tale tipo di interventi, comporta una grave danno paesaggistico, impoverendo il torrente al suo pittoresco passaggio nelle “gorges”
la realizzazione delle opere per la costruzione dell’impianto, comportando il sacrificio di notevoli porzioni di pascolo, metterebbe in pericolo il mantenimento dell’attività agricola nell’Alpe di Courtlys-Sikken-Salzen
la centrale per la produzione verrà edificata a Stafal a pochi metri da un residence e da un albergo, producendo un livello di vibrazioni e inquinamento acustico non tollerabili
soprattutto, la realizzazione dell’impianto aggredirebbe e danneggerebbe in modo irreparabile l’unica porzione di territorio nella valle centrale del Lys finora non “consumato” dall’attività edilizia: l’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen è il “parco” della conca di Stafal in cui negli ultimi anni si è concentrata l’espansione edilizia, se Stafal è luogo attraente e ricercato ciò è dovuto in misura rilevante al fatto che l’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen è stata finora preservata.

E’ opportuno forse specificare che l’obiettivo della The Power Company s.r.l. è la produzione di energia da vendere e da immettere nella rete di distribuzione, e non, neppure parzialmente, da consumare in loco. L’interesse di impresa non sembra giustificare l’irreparabile danno naturalistico e paesaggistico e il sacrificio imposto alle attività turistiche e pastorali.

Mercoledì 15 giugno si tiene al TAR di Aosta l’udienza relativa al ricorso per l’annullamento degli atti di autorizzazione della pista di cantiere attraverso l’incantevole e incontaminato bosco di Sikken.
Si è intanto aperto un altro distinto fronte, che riguarda non la pista di cantiere, ma l’impianto idroelettrico stesso. La Giunta della Regione Valle d’Aosta ha cambiato i termini per la sua realizzazione, termini che non erano nemmeno prorogabili. Ciò si traduce in un illegittimo e immotivato vantaggio per la società concessionaria, mentre la proprietà risulta indefinitamente soggetta alla procedura di espropriazione. Anche questa delibera è stata recentemente impugnata.

Oggi, in luoghi di alto pregio ambientale come l’Alpe di Cortlys-Sikken-Salzen, la normativa regionale consentirebbe solo la costruzione di centrali idroelettriche per stretto uso locale, assoggettandone comunque i progetti a VIA. L’evoluzione normativa regionale rispecchia una accresciuta consapevolezza e sensibilità ambientale, la stessa che ispira tutte le iniziative a difesa dell’Alpe di Cortlys-Sikken-Salzen.
Va segnalato infine che domenica 12 giugno 2011 è stato presentato a Issime l’ultimo numero della rivista Augusta, pubblicata dalla Associazione Augusta. Vi compare l’articolo del dott. Cesare Ravazzi del CNR, che riprende la conferenza “L’anfiteatro del Ghiacciaio del Lys. Un archivio per la storia del clima e della vegetazione negli ultimi 10.000 anni” riguardante i risultati delle ricerche di paleoclimatologia svolte nelle torbiere di Cortlys e tenutasi a Gressoney St. Jean lo scorso 12 marzo.

Antonio Beck Peccoz

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