NO alla costruzione del metanodotto SNAM “Rete Adriatica”

Ancora una volta nel corso di questa ormai ventennale vertenza in difesa dell’Appennino, delle nostre terre, del diritto alla sicurezza e alla autodeterminazione ambientale delle popolazioni, ci siamo ritrovati nei siti simbolo delle nostre regioni, quelli che pagheranno il prezzo più alto del dissennato, inutile, pericoloso, folle progetto SNAM, fortemente supportato e imposto ai territori da questo improbabile e fascista governo.

Apecchio

Da Apecchio a Colfiorito; da Brindisi a Sulmona, fin su in Romagna dove a Minerbio dovrebbe approdare la grande opera di interesse nazionale, abbiamo fatto rete, insieme ai comitati No tap, e a tutte le realtà di base che si riconoscono nel NO netto e senza condizioni alle inutili e dannose infrastrutture che per mero interesse industriale ed economico delle multinazionali, vengono veicolate da politici privi di scrupoli e media compiacenti come conditio sine qua non di “innovazione e sviluppo”!

A tutto ciò noi opponiamo con tenacia, determinazione e ragionevolezza, le nostre ragioni.
Abbiamo resistito 20 anni, se necessario continueremo per altrettanti!

Questa la verità sul Gasdotto “Rete Adriatica” (che ironia della sorte, passa invece interamente in Appennino!),

Colfiorito
  • E’ un’opera strategica solo per i profitti della SNAM
  • Non è utile ai cittadini: il metano trasportato è destinato all’esportazione.
  • L’Italia non ha bisogno di nuove infrastrutture: gli attuali gasdotti di importazione sono sovrabbondanti rispetto ai fabbisogni interni con una capacità di ingresso di circa 120 mld. di mc. l’anno, contro un consumo in continuo calo (nel 2022 il consumo di gas è stato di 68,5 mld. di mc.).
  • Nel primo trimestre 2023 i consumi di metano in Italia si sono ridotti del 19,4% rispetto allo stesso periodo 2022.
  • I costi economici, ambientali, climatici, sanitari e di sicurezza ricadranno tutti sui cittadini.
  • Le popolazioni dell’Appennino verranno esposte ad un gravissimo rischio: il tracciato si sovrappone esattamente a tutte le linee di faglia attive che hanno generato il sisma:

– 1997 Assisi, Foligno, Nocera Umbra, Colfiorito

– 2009 Aquila

– 2016 Amatrice, Norcia, Visso

  • Non porterà occupazione: i lavori di scavo e posa delle tubature saranno svolti da aziende già convenzionate con SNAM. Nessun operaio, tecnico, geometra o ingegnere sarà assunto tra la popolazione locale.
  • Non svilupperà economia locale: sottrarrà porzioni importanti di terreno e non favorirà attrattiva turistica stante l’impatto devastante a livello naturalistico e paesaggistico.
  • Comprometterà le risorse idriche dell’Italia Centrale: alcuni fiumi verranno scavati dai 3 ai 5 mt di profondità, altri attraversati più e più volte dal tubo.
  • Comprometterà la già fragile stabilità idrogeologica del territorio appenninico

Per dire NO a tutto questo.

Maria Cristina Garofalo