Ossola, la minaccia dell’ecomostro

Incontro Informativo su Interconnector a Piedimulera (VB) il 25 marzo

Un incontro informativo su Interconnector il nuovo elettrodotto “Interconnector Italia-Svizzera 380 kV”, che porterà energia dalle centrali nucleari svizzere alla Pianura Padana, è previsto sabato 25 marzo 2017 alle 14.45 a Piedimulera. Nel corso dell’incontro si daranno risposte puntuali e complete ai seguenti quesiti:

 

  • Che cosa è Interconnector ?
  • A che cosa serve questo super-elettrodotto aereo?
  • Dove passeranno le nuove linee elettriche?
  • Quanto saranno grandi i tralicci e le altre strutture elettriche?
  • E’ vero che i campi elettromagnetici in altissima tensione sono pericolosi?
  • Quanto costa l’opera?
  • Chi la pagherà?
  • Sarà un’opera pubblica o privata?
  • Quali sono le aree protette interessate dal progetto?
  • Quali sono i vincoli ambientali imposti dalla legge?
  • Che cosa dice la politica locale e regionale?
  • Quale posizione hanno preso i sindaci della Val d’Ossola?
  • Perchè l’interramento delle linee non è stato preso in considerazione?
  • Che cosa è la razionalizzazione delle vecchie linee della val Formazza?
  • Esistono alternative al progetto di Terna spa?
  • A che punto è la procedura autorizzativa?
  • E’ vero che si stanno raccogliendo delle firme?
  • Chi si sta opponendo all’opera?
  • Che cosa c’entrano le centrali nucleari svizzere?
  • Quali saranno i benefici per le comunità locali?
  • Porterà lavoro e occupazione?
  • Quali le ripercussioni sul turismo in Ossola?

A molte di queste domande ha dato risposta Thomas Schmid nell’articolo che pubblichiamo tratto da Mountain Wilderness Notizie in distribuzione in questi giorni.

 

Ossola: la minaccia dell’ecomostro

Il 2017 è un anno decisivo per bloccare un megaprogetto che, se realizzato, distruggerebbe paesaggi alpini di grande pregio: il nuovo elettrodotto “Interconnector Italia-Svizzera 380 kV”, che porterà energia dalle centrali nucleari svizzere alla Pianura Padana. Il progetto di Terna SpA, nata nel 1999 da Enel come operatore di reti per l’energia elettrica, non è nuovo. Tra il 2009 e il 2012 si è cominciato a parlare a livello nazionale di cinque nuovi corridoi ad alta tensione che dovranno collegare l’Italia alla Francia, alla Svizzera, all’Austria, alla Slovenia e al Montenegro, aggiungendosi ai collegamenti già esistenti.

Alcune di queste linee saranno interrate e avranno quindi, una volta installate, un ridotto impatto. Si è scelto questa modalità di costruzione per la Val di Susa. Non è così invece per il collegamento con la Svizzera: le Alpi Ossolane e la sponda ovest del Lago Maggiore saranno deturpate da tralicci alti fino a 60 metri (la torre di Pisa è alta 57 metri…). Sul fondovalle vicino a Villadossola dovrà poi sorgere una gigantesca centrale per trasformare la corrente alternata proveniente dalla Svizzera in corrente continua. Al termine dell’elettrodotto, nel comune di Settimo Milanese, alle porte di Milano, verrà installata una seconda megacentrale per riconvertire l’energia in corrente alternata, un impianto che consumerebbe ben 115.000 mq di terreno in pieno Parco Agricolo Sud.

Alta Val Formazza. Foto: Luigi Ranzani

Il progetto prevede che l’elettrodotto entri in territorio italiano in Piemonte dal Passo di San Giacomo in alta Val Formazza, da dove attraverserà tutto il versante est della lunga valle attraversando zone alpine ancora oggi intatte, tra cui il Lago Kastel e il Lago Nero, le valli Cravariola e Agarina. All’ impatto delle opere di costruzione si accompagnerà lo scempio estetico dei tralicci.

L’elettrodotto lambirà il Parco Nazionale della Val Grande, la più grande area “wilderness” dell’Italia e da lì scenderà per i pendii del Mottarone in direzione di Milano.

Dubbia è utilità dell’Interconnector. Il consumo di energia elettrica è in calo dal 2008, principalmente a causa della crisi economica e dello spostamento di industrie energivore all’estero. Non c’è al momento alcuna necessità di costruire nuovi elettrodotti con maggiore capacità di trasmissione.

Particolare importante. La progettazione e costruzione dell’elettrodotto viene di fatto finanziata dai cittadini attraverso un prelievo sulla bolletta elettrica, oltre che da un contributo statale e uno comunitario, e da un “cartello” di aziende energivore (clienti finali) che dovrebbero assicurarsi così un prezzo ribassato.

La proprietà dell’Interconnector, per i primi vent’anni, sarà dei clienti energivori (non di Terna), che l’hanno in parte finanziata. Dopo vent’anni, Terna dovrebbe diventare la nuova proprietaria delle strutture, probabilmente acquistandole, non si sa ancora con i soldi di chi. Si afferma che l’Interconnector tornerà “pubblico”, ma nelle mani di una società di capitale a partecipazione statale (29,85% CDP Reti SpA, controllata da Cassa Depositi e Prestiti SpA). Insomma una situazione decisamente confusa!

Trontano, vigneti. Foto: Luigi Ranzani

Inoltre, siccome le cinque interconnessioni con l’estero non sono ancora in esercizio, la legge 23 del luglio 2009 aveva stabilito che nel frattempo lo sconto in bolletta per gli energivori (si parla del 30% circa) fosse già garantito con un prelievo in bolletta dalle utenze domestiche. Nei primi sei anni, dal 2009 al 2015, sono stati prelevati dalle bollette la bellezza di 3 miliardi di euro, finiti alle aziende energivore per far ripartire le loro produzioni industriali.

Alpi Lepontine. Foto: Luigi Ranzani

Intanto i comitati contrari al progetto si stanno moltiplicando. “Salviamo il Paesaggio Valdossola” è tra i più attivi. A Settimo Milanese il “Comitato No Ecomostro Settimo” tenta di bloccare la realizzazione della centrale di conversione. Nel novembre 2016 si è tenuta una riunione a Domodossola con rappresentanti di nove comuni della valle, oltre che della Regione Piemonte e di Terna, dalla quale è emersa la netta contrarietà di comitati, autorità e popolazioni locali al progetto. Recentemente è nato il “Coordinamento NO Interconnector Svizzera-Italia”, al quale hanno sinora aderito “Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA, NO EcoMostroSettimo”, le 10 associazioni di COOR.DI.TE. Coordinamento Difesa Territorio Piemonte Nord-Orientale, l’associazione nazionale Mountain Wilderness, Italia Nostra VCO e Italia Nostra Milano. Il Coordinamento si propone di allargare i confini di interesse, unire le forze e utilizzare le professionalità a disposizione.

Thomas Schmid