Parco eolico Vivaro Romano (Roma): gravi anomalie nel procedimento di autorizzazione.
Il progetto “Parco eolico Vivaro Romano” in comune di Vivaro Romano (Roma) (registro elenco progetti n. 084/2022) prevede la collocazione di 5 aerogeneratori (pale eoliche) alti circa 200 m, sulla dorsale del Monte Croce (m. 1081), tra il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili e la Riserva Naturale Regionale di Monte Cervia e Monte Navegna, ad una distanza di circa 5 km da entrambi. L’area è inclusa nell’Area Buffer, istituita tra le due aree protette dalla Provincia di Roma nell’ambito della definizione delle reti ecologiche (Deliberazione Giunta Provinciale n.1013/43 del 21/12/2011), in quanto serbatoio “di biodiversità…di notevole interesse biogeografico e conservazionistico…”.
L’area del progetto è in parte gravata da usi civici a beneficio dell’Università Agraria di Vivaro Romano. Al riguardo la legislazione vigente è chiara. Il D.lgs 22/01/2004 n. 42 aggiornato al 29/04/2022 stabilisce che le aree gravate da usi civici sono sottoposte a tutela, mentre il D.lgs. 199/2021, art. 20, comma 8, lett. C-quater stabilisce che non sono idonee agli impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) le aree sottoposte a tutela ai sensi della succitata legge, e che gli impianti eolici devono tenersi ad una distanza minima di 3 km da esse.
In aggiunta a ciò la legge 168/2017, art. 3, comma 3, stabilisce l’inalienabilità dei beni gravati da uso civico e il diritto del dominio collettivo di decidere della sua utilizzazione. Non risulta che l’Università Agraria, che è anche proprietaria dei terreni, sia stata interpellata.
In sostanza, sembra che il progetto non sia consentito dalla legge. Ma dalla documentazione pubblicata sul box regionale tra il 5/08/2022, data in cui la ditta ha chiesto l’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), al 15/03/2023, data in cui è stata avviata la detta procedura dall’Area V.I.A. della Regione, appare che la presenza degli usi civici, che pure compare nei certificati di destinazione urbanistica rilasciati dal comune, e la legislazione in proposito, sono del tutto ignorati, sia dalla ditta proponente, che dai competenti uffici regionali.
Nei termini prescritti osservazioni sulla questione degli usi civici sono state presentate dal comune di Vivaro, e da Italia Nostra, che ha riportato in dettaglio le prescrizioni di legge. Ma nel verbale del tavolo tecnico tenutosi il 10 maggio a conclusione dei termini per le Osservazioni, le Osservazioni di Italia Nostra non vengono riportate e non si parla nemmeno di usi civici. Abbiamo copia di una comunicazione dell’Università Agraria, proprietaria di parte dell’area interessata, che dichiara il gravame di uso civico e la sua indisponibilità a cedere i terreni per l’impianto eolico. Ma di essa non c’è traccia nel verbale del tavolo tecnico, e, a quanto ci risulta, nemmeno nel box del progetto.
Vi sono poi anche altri aspetti nel procedimento che suscitano preoccupazione.
- La relazione paesaggistica e la sua integrazione sono gravemente inadeguate. Considerevole è l’impatto paesaggistico visibile dalle due importanti aree protette regionali confinanti: gli aerogeneratori sono più alti di tutte le cime dei Lucretili (eccetto Monte Pellecchia) ed emergono verso NE, di fronte al Monte Cervia, per 200 m sulla dorsale di Monte Croce, a sua volta prospiciente sulla valle del Turano per circa 400m. Ma l’impatto non è valutabile dalle relazioni della società proponente perché manca il rendering degli aerogeneratori nelle loro collocazioni.
- Lo studio d’Impatto Ambientale (SIA) e la Valutazione di Incidenza non soddisfano le condizioni minime specificate nelle Linee Guida Nazionali per la Valutazione di Incidenza (VIncA) – Direttiva 92/43/CEE “HABITAT” articolo 6, paragrafi 3 e 4 , pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 303 del 28.12.2019 (19A07968). Dette relazioni non menzionano nemmeno che l’area del progetto è inserita in un’Area Buffer istituita dalla Provincia di Roma per la protezione del corridoio ecologico fra due aree protette. Tale zona è di vitale importanza per l’Aquila reale (Aquila chrysaetos) che si riproduce nelle vicinanze con due coppie stabili ed anche per l’avvoltoio Grifone (Gyps fulvus), abituale frequentare di questi crinali come dimostrano i tracciati satellitari esibiti in sede di Osservazioni dall’associazione Rewilding Appennines. Inoltre la VINCA ignora del tutto gli studi effettuati negli ultimi anni dall’associazione ALTURA ODV in collaborazione con la stessa Regione Lazio e finalizzati alla conservazione degli uccelli rapaci rupicoli del Lazio, Aquila reale e Grifoni compresi (prot. N. 17557 del 31.10.2014 /ARP Lazio-Altura).
- Come anche denunciato dal comune di Vivaro Romano, manca la prescritta relazione aggiornata sulla ventosità del sito che garantisca l’effettiva pubblica utilità dell’opera.
Crediamo che quanto descritto sia al di là di quanto possa essere tollerato. Pertanto chiediamo alle autorità competenti di intervenire, evitando che si approvi un progetto non consentito dalla legge, a difesa della legalità e della correttezza amministrativa e per evitare irreparabili guasti all’ambiente, gravi danni alle popolazioni e spreco di danaro pubblico.
Roma, 21.05.2023