Stop alle centraline idroelettriche su Talagona e Grisol: storica vittoria ambientalista.

La Suprema Corte di Cassazione di Roma ha accolto le tesi del Comitato bellunese ABC, del WWF e di Mountain Wilderness Italia , annullando la concessione delle centraline idroelettriche su Talagona e Grisol.
Due vittorie importanti e significative che faranno giurisprudenza.
Nelle nostre battaglie a difesa dei torrenti siamo sempre stati sostenuti dalla certezza di essere dalla parte della ragione.
La vittoria è storica perché le due sentenze della Cassazione sanciscono definitivamente che un corso d’acqua inalterato deve essere rispettato e deve rimanere tale.

Incentivare il mini-idroelettrico costituisce una pessima politica energetica attraverso lo spreco di denaro pubblico. Conti alla mano abbiamo dimostrato che a fronte di quasi 1 miliardo di euro all’anno di incentivi, il settore del mini-idroelettrico incide per pochi millesimi sul fabbisogno energetico nazionale. Noi sosteniamo da tempo che quei soldi dovrebbero essere investiti in politiche di risparmio ed efficientamento energetico che potrebbero conciliare la creazione di posti di lavoro con la protezione dell’ambiente. Abbiamo un patrimonio immobiliare per gran parte ancora fortemente energivoro e lo stesso vale per l’illuminazione pubblica. Perché allora non mettere questi soldi a disposizione di questa “Opera Grande”? Perché non rigenerare ciò che è obsoleto?
Va inoltre ricordato che incombe sull’Italia una procedura di infrazione europea nata dalle nostre denunce e che le misure finora adottate per recuperare i ritardi nel recepimento della Direttiva Quadro Acque dalle autorità italiane non sono state efficaci.
Se il Governo non cancellerà questo spreco di denaro pubblico, sarà chiara la grave responsabilità della Lega e delle Regioni; ma anche quella del M5S, a cui fanno capo i ministeri Ambiente (Costa), Sviluppo (Di Maio) e il Sottosegretario Crippa.