A Mirta Da Pra il Premio cadorino Libro d’Onore.

Una delicata sensibilità umana che ha costruito Dolomiti patrimonio del Mondo.

Mirta Da Pra

Il 15 dicembre 2018 nella sala della Magnifica Comunità del Cadore la nostra socia Mirta Da Pra, giornalista, è stata premiata con il Libro d’onore, un premio istituito nel 2005 che riconosce i meriti di autorevoli cittadini cadorini. Mountain Wilderness affianca la Comunità del Cadore nel riconoscere a Mirta un impegno costante rivolto agli umili, agli indifesi della nostra società, a chi non ha diritto di parola. Un impegno svolto all’interno del Gruppo Abele affiancando l’azione di don Luigi Ciotti, anche lui cadorino e rimanendo sempre vicina a Mountain Wilderness e a quanti si impegnano a difesa dell’ambiente.


Mirta Da Pra


Fin dal 1972 Mirta è fra i sostenitori della promozione del Parco naturale del Cadore, 46 anni di impegno. Un parco letto non solo come fortezza della natura, come ha recentemente ha affermato: -“I vincoli non bastano, ci siamo sempre battuti perché un territorio così protetto possa diventare una opportunità di sviluppo. Dobbiamo puntare a una crescita economica e sociale di quanti vi vivono.”- Nel 1998 a Laggio di Cadore, in un impegnativo seminario, ci ha coinvolti, associazioni e singoli cittadini, in un confronto che ha tessuto il rilancio del progetto Dolomiti Patrimonio del Mondo tutelato dall’UNESCO. In presenza del diniego della Provincia Autonoma di Bolzano, luglio 1998, Mirta ha saputo rinverdire la proposta sul tema del patrimonio naturale investendo nelle aree protette delle Dolomiti, parchi nazionali, regionali, provinciali e Rete Natura 2000. Quel convegno e i 55 punti elaborati nel documento conclusivo a Pieve di Cadore sono stati la scommessa vincente delle Dolomiti riconosciute patrimonio UNESCO del 2009.
Da allora Mirta ci ha sempre accompagnati, con suggerimenti, con la grazia che la contraddistingue, anche con la dovuta fermezza quando necessaria. Ci ha seguito nel trekking del Parco nazionale dello Stelvio aiutandoci nel riflettere sul lungimirante messaggio politico che ci ha lasciato Alessandro Langer e sulla Enciclica di papa Francesco Laudato Sì. E poi ci ha stimolati a Biella coordinando i lavori della celebrazione dei 30 anni della nascita di Mountain Wilderness. Una amica che non ci stancheremo mai di ringraziare. Luigi Casanova Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia.


Le abbiamo rivolto una sola domanda:

Il premio consolida un lungo tuo percorso sui temi della solidarietà e del sostegno a quanti non hanno voce, ai dimenticati e alle tante situazioni che non si vogliono vedere, perché disturbano. In questo percorso come sei riuscita a inserire un impegno ambientalista tanto continuo e profondo? I percorsi si sommano? Sono strettamente legati?

Innanzi tutto perché l’ impegno ambientalista da un lato fa parte di me, del mio essere cresciuta tra le più belle montagne del mondo, le Dolomiti del Cadore, dall’altro perché la dimensione ambientale e quella sociale e della ricerca della pace sono strettamente collegate e interconnesse. Negli anni, infatti, il Gruppo Abele, ha aggiunto, come sottotitolo, Disagio, pace, ambiente. Altri elementi che accomunano questi “mondi” sono l’ascolto (delle persone, della terra); la ricerca delle cause che determinano disagi (sociali) e squilibri (ambientali) per portare avanti una lotta, a volte anche dura, alle cause che li determinano. Non solo. A livello di metodo c’è anche l’investimento di molti di noi (ambientalisti e mondo del sociale) sul piano culturale, per offrire a tutti strumenti di comprensione e elementi di formazione. Il tutto mettendo al centro il bene collettivo e non l’interesse personale. E poi, come non trovare connessioni tra il mondo del sociale: dimenticato, bistrattato, calpestato spesso dalla politica e le questioni ambientali, a cominciare da quella delle montagne del nostro Paese, anch’esse dimenticate, sfruttate, poco ri-conosciute e rispettate da chi siede nei luoghi di potere?
La sintesi più bella, più forte, di questo progetto comune per la Casa comune (Madre Terra) è l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, il più bel documento politico, di una politica con la P maiuscola, scritto negli ultimi anni, un documento laico, per tutti, un documento forte, senza giri di parole su inadempienze e responsabilità e che guarda al futuro di tutti noi, mettendo assieme competenze scientifiche assieme a indicazioni di piste di intervento per una vera riconversione sociale ed ecologica, una riconversione, come la chiama lui, socioambientale.
Laudato si’ quindi, laudato qui. Per tutti, non credenti e credenti di tutte le religioni di questa bellissima nostra Terra”.

Luigi Casanova