Alpi Giulie palcoscenico per la certificazione di tracciatori italiani

Il linguaggio ancestrale della natura

Nelle scorse settimane lungo i sentieri innevati delle Alpi Giulie, un gruppo di tracciatori italiani è stato valutato sulla sua capacità di interpretare tracce e segni lasciati dalla Fauna in modo da poter certificare l’affidabilità in modo scientifico. Questa metodologia di certificazione prende il nome di CyberTracker standard, nata in SudAfrica nel ’94 ad opera dell’antropologo Loius Liebenberg, il cui obiettivo era stabilire un nucleo di tracciatori esperti. Dalle sue origini nel Kalahari ha ora trovato la sua strada in progetti di conservazione in tutto il mondo, appoggiata da diverse università di rilevanza mondiale. L’esaminatore, delegato da CyberTracker Conservation, per l’area mediterranea è José M. Galan che è venuto per l’occasione direttamente dalla Spagna.

E’ necessario il tracciamento della fauna nel XXI secolo?

J. M. G. – Tracciare non è cercare un’impronta, tracciare è cercare informazioni pratiche in qualsiasi ambiente. Pertanto, tracciare è intrinseco alla nostra specie, infatti siamo conosciuti come la società dell’informazione. In questo momento i computer del pianeta stanno elaborando migliaia di Petabyte, la maggior parte dei quali legati al business, l’industria, le comunicazioni, i trasporti, la difesa e le reti sociali. Oggi, a differenza dei nostri antenati, non dipendiamo più dalla caccia; 1700 milioni di vacche e 20.000 milioni di polli, ci permettono di disporre di proteine animali aprendo solamente il nostro frigorifero. Quindi, a che cosa ci serve tracciare la fauna? L’interpretazione delle tracce è stata cruciale per la sopravvivenza e l’evoluzione della nostra specie. Tracciare richiede adattamenti culturali e abilità intellettuali di base per uno sviluppo scientifico. Un tracker osserva, deduce, ragiona e definisce le ipotesi, senza pregiudizi, solo per sentire il piacere di scoprire. Gli usi del tracciamento nel XXI secolo sono diversi: la conservazione e il monitoraggio delle specie, la lotta al bracconaggio, la ricerca e il soccorso di persone, e la sensibilizzazione ambientale. Tuttavia, per me, il monitoraggio della fauna selvatica è il miglior esercizio per integrare la nostra mente e il nostro corpo nella natura.

A che cosa ti è servito?

C.G. – Mi ha portato ad un’ evoluzione interiore. Incontrarsi a tu per tu con un’impronta, interpretare le tracce lasciate nei dintorni, prendere coscienza dei pezzi di puzzle da unire per comprenderli mi riconduce alla quotidianità. Spesso la vita ci da segni deformi e sta a noi interpretarli e comprendere il significato corretto, mentre altre volte siamo noi a proiettare ciò che vogliamo e deformiamo i segnali. Questo e ciò che avviene anche in natura durante l’interpretazione delle tracce e segni della fauna. Bisogna essere più oggettivi possibile e non avere preconcetti, solo così si può vivere in armonia con se stessi e la natura.

Quale può essere il suo utilizzo pratico?

F.D. – L’applicazione di CyberTracker trova una grande utilità nell’ambito del monitoraggio faunistico. In particolare nel mio caso questo metodo è utile per la scelta del sito dove posizionare le fototrappole identificando la specie che si intende seguire. Questo metodo, ora certificato anche in Italia, risulta fondamentale nelle mie ricerche non solo per capire le specie presenti in un territorio ma anche il numero di soggetti e l’utilizzo degli spazi. Quanto appreso in questo primo processo formativo sarà la base delle mie prossime indagini di campo. Inoltre ho compreso quanto il confronto con altri esperti del settore sia importante per una formazione continua.

impronta di scoiattolo

Come posso apprenderlo in Italia?

T.R. – I corsi che l’associazione KokulandelaASD–CyberTrackerItalia propone, intendono fornire un metodo di apprendimento su base individuale, di modo che ognuno possa sviluppare una propria competenza in materia di riconoscimento tracce e segni della Fauna. Possiamo offrire dei corsi indirizzati a biologi, veterinari, guide naturalistiche, ricercatori, appassionati…per qualsiasi informazione www.cybertrackeritalia.wixsite.com/kokulandela, kokulandela@gmail.com oppure il gruppo Facebook “CyberTracker Italia”.