Il nuovo ‘Piano Lupo’ per la conservazione: “Esclusi abbattimenti controllati”
Il ministero dell’Ambiente ha elaborato il nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” che non prevede le uccisioni, quegli “abbattimenti controllati” che erano previsti nel precedente piano del 2017 e che avevano provocato accese polemiche e proteste di cittadini e ambientalisti sino al congelamento del provvedimento nella Conferenza-Stato-Regioni. Esclusa dunque la riapertura della caccia, mentre rimangono tutte le altre misure per permettere la convivenza fra lupi e bestiame.
Finalmente il ministro fa chiarezza e risponde alle Regioni e Province autonome che volevano aprire la caccia al lupo, in particolare al Trentino, Alto Adige, Veneto, Toscana, Val d’Aosta.
La norma approvata, i 22 articoli, era attesa ormai da anni, ma la Conferenza Stato Regioni non riusciva a trovare sul tema un voto condiviso. Alcune Regioni volevano arrivare a chiarire la possibilità di abbattere il 10 % della popolazione di lupi presente sul territorio, senza recepire nulla delle normative internazionali e specialmente senza approfondire la reale situazione della popolazione del canide in Italia.
In pratica questa normativa recepisce il documento di CIPRA del 2018: non vi è traccia di demagogia. Si difende il lupo, con coraggio e senza mezzi termini, e si appoggiano e sostengono le giuste esigenze degli allevatori invitandoli a una più attenta e mirata gestione delle greggi e specialmente alla cura degli alpeggi.
Luigi Casanova