Il VUT (Valmalenco UltraDistance Trail) e l’impatto delle grandi manifestazioni sportive in montagna.

Che impatto hanno le competizioni sportive in ambiente? Quale codice etico si danno gli organizzatori per ridurre l’impronta che i partecipanti lasciano dopo il loro passaggio? Quali responsabilità hanno gli enti pubblici che rilasciano le autorizzazioni? Quale livello di consapevolezza hanno gli atleti?

Sono domande che ci poniamo ogni volta in cui vediamo organizzazioni mastodontiche con dispiegamento di mezzi e persone che si muovono in ambienti delicati come l’alta montagna.

La stessa domanda se l’è posta Michele Comi, Guida Alpina della Valmalenco e socio di Mountain Wilderness che, poco sotto il Passo Ventina, si è trovato di fronte a quanto documentato in questo report fotografico (vedi foto).
Sono i segni lasciati dalla VUT, Valmalenco UltraDistance Trail.

La sua mail di richiesta di spiegazioni indirizzata all’organizzazione, al CAI e agli enti pubblici sul cui territorio insisteva la gara, è rimasta senza risposta. La pubblichiamo sulle pagine del nostro sito sperando di innescare un dibattito costruttivo.

La mail di Michele Comi

Oggetto: segnaletica Valmalenco ultradistance trail VUT
Data: Sun, 7 Aug 2022 14:08:04 +0200
Mittente: Michele Comi info@mountlab.it
A: info@valmalencoultratrail.com
CC: info@comune.chiesainvalmalenco.so.it, Comune Torre info@comune.torredisantamaria.so.it, info@comune.caspoggio.so.it, info@comune.lanzada.so.it, Comune Spriana info@comune.spriana.so.it, CAI VALMALENCO caivalmalenco@gmail.com, info@caivaltellinese.it, CAI Comunicazioni Info@cai.it, info@cmsondrio.it.

Buongiorno, nei giorni scorsi ho percorso l’Alta Via della Valmalenco accompagnando un gruppo di escursionisti.
Poco sotto il Passo Ventina ho recuperato solo un paio di “bandelle” segnaletiche della VUT, il che evidenzia l’accurata opera di pulizia post gara, considerato che sono transitato il giorno seguente la manifestazione.


Ho però riscontrato un crescente incremento della segnaletica orizzontale e verticale, con numerosi nuovi segni di vernice gialla e catarifrangenti avvitati agli alberi o incollati alle rocce.
Forse una prestigiosa manifestazione sportiva, dichiaratamente attenta e sensibile ai temi educativi e ambientali, può riconsiderare la possibilità di non aggiungere nessun segno permanente oltre la codificata segnaletica CAI, impiegando esclusivamente indicatori rimovibili, arrivando a promuovere la rimozione e ripulitura di quanto si è “stratificato” nel corso delle cinque edizioni della corsa.
Sarebbe un bel “segno” di sensibilità e grande valenza educativa, a cui mi permetto di suggerire di rinunciare ai punti di ristoro e rifugio temporanei (container) elitrasportati in quota al Passo Ventina e nel vallone dello Scerscen .


Tale rinuncia, accompagnata da un corretto messaggio di auto protezione e consapevolezza rivolto agli atleti, non potrebbe che migliorare il lustro della VUT facendone una prestigiosa ed escusiva competizione che si distacchi per temi etici e ambientali dalle altre numerose manfestazioni simili.
Anche in considerazione delle note linee di indirizzo contenute nel bidecalogo CAI e nei piani di gestione delle aree SIC/ZPS che escludono sorvolo e trasporto se non per attività di soccorso e lavoro.
Grazie per l’ascolto.
Cordialità
Michele Comi
guida alpina della Valmalenco
Si allegano: immagini.
Link utili:
http://archivio.cai.it/fileadmin/documenti/Sentieri/3.2_-_Simboli_Segnaletica_CAI_2016.pdf
https://www.cai.it/wp-content/uploads/2020/01/Nuovo_Bidecalogo.pdf
http://www.natura2000.servizirl.it/EdmaPubblicazionePianiGestione/FiltriPianiDiGestione?id=31079495
http://www.natura2000.servizirl.it/EdmaPubblicazionePianiGestione/FiltriPianiDiGestione?id=31079546