Le montagne mi chiamano. Meditazioni sulla natura selvaggia di John Muir
A partire dal 22 luglio sarà disponibile in tutte le librerie Le montagne mi chiamano. Meditazioni sulla natura selvaggia di John Muir (Piano B, 15.00 euro, 248 pag., trad. Andrea Roveda, a cura di Alessandro Miliotti).
La casa editrice Piano B ha pubblicato negli ultimi anni molti libri di autori che sono nelle nostre corde e che hanno molti punti in comune con il manifesto programmatico di Mountain Wilderness: Le Tesi di Biella. Per questo vi proponiamo questa nuova uscita.
John Muir è il più ispirato cantore della wilderness.
Le montagne mi chiamano è una selezione di oltre duecento citazioni, la gran parte inedite, tratte dai diari, i libri e le lettere che tracciano la vita di Muir come una sorta di biografia, restituendo al lettore l’essenza del suo pensiero e del suo amore smisurato per il mondo naturale.
Considerato il “padre” dei parchi naturali fu il fondatore del Sierra Club, il più antico movimento ambientalista del mondo di cui quest’anno ricorre il 130esimo anniversario.
A lui si deve l’istituzione di numerose aree protette e un’idea di tutela della natura che ha influenzato profondamente il moderno concetto di conservazione e protezione dei luoghi selvaggi. Egli fu anche il primo scienziato a comprendere la formazione glaciale della valle dello Yosemite e a documentare il cambiamento climatico in corso, notando i segni evidenti della riduzione e del restringimento di numerosi ghiacciai in Alaska.
Non fu solo un filosofo, uno scienziato, un poeta, un inventore, un alpinista e il miglior amante della montagna; egli aveva il potere di vedere la bellezza della natura come nessun altro uomo in America, e aveva la capacità di interpretarla e renderla manifesta agli altri uomini.
Dall’approdo nel Nuovo Mondo poco più che bambino – il suo «battesimo nella pura natura selvaggia» – all’illuminazione e alla comunione spirituale con le montagne, fino alle battaglie per la tutela della wilderness: in queste citazioni prende forma il visionario, il mistico della natura che ha cambiato per sempre il modo in cui gli uomini moderni guardano e si rapportano all’ambiente.
Muir – di origine scozzese – fu forse il primo uomo bianco approdato nel Nuovo Mondo a riconoscere in quelle stesse entità naturali delle presenze spirituali – divine – dotate di valore e bellezza intrinseca.
La capacità di trovare gioia e meraviglia in ogni dettaglio della natura, anche il più piccolo e apparentemente superfluo, è uno dei tratti che rende così unico il Muir scienziato e poeta, per il quale la percezione diventa meditazione: ogni volta che l’occhio vede l’occhio la mente coglie la completezza e la perfezione di ogni «frammento dell’esistente», come un tutto, compiuto ed eterno.
Muir non fu mai un professore, né un accademico ma un autentico attivista: il suo semplice andare nella natura generò per la tutela ambientale frutti più nutrienti e abbondanti di quelli di qualsiasi altro scienziato o intellettuale a lui contemporaneo.