Più sicurezza con Mountainow?

Un contributo in più alla sicurezza in montagna?

Mountain Wilderness è stata interpellata per offrire il proprio patrocinio a Mountainow, un’applicazione mobile gratuita e un sito basati sul crowd sourcing, con la condivisione diretta di dati e osservazioni. “Mountainow ” – così si legge sul sito ” è una nuova App e un sito web creati per rispondere alle necessità fondamentali di informazione degli amanti della montagna: conoscere la più recente evoluzione dello stato dei ghiacciai, della copertura nevosa, della superficie della roccia, delle piste, per poter usufruire di una sicurezza ottimale”. Si scarica dagli store iOs e Android, è gratuito e, come si può evincere dal sito https://www.mountainow.net, è in quattro lingue, italiano, francese, inglese e tedesco. A quanto precisa il distributore, funziona dappertutto nel mondo e per ora è ottimizzata per le Alpi e ha avuto l’endorsement ufficiale dei Club alpini svizzero, francese, britannico e italiano.

Prima di declinare l’invito, il dibattito all’interno di MW si è sviluppato vivacemente, chiamando in causa ragioni etiche e focalizzando l’attenzione sulla prima delle caratteristiche dell’App: la sicurezza. Mountainow, si legge sempre sul sito, “permette la valutazione del rischio per decidere su destinazioni/itinerari”. Mountain Wilderness, come è noto, propugna un alpinismo che si avvale il meno possibile di protesi tecnologiche e sostiene l’importanza della consapevole accettazione del rischio. Rischio che solo la preparazione individuale (e non la fiducia in stampelle esterne) può circoscrivere entro confini ragionevoli. Questo non significa criticare a priori l’uso della tecnologia ma al contrario coglierne appieno le potenzialità, dove effettivamente servano, non prima però d’aver attivato i fondamentali processi di relazione con l’ambiente, che ancora costituiscono il mezzo più potente per migliorare le nostre capacità d’osservazione, ascolto e presa delle decisioni. L’escalation di misure ed attrezzature di sicurezza non fa che allontanare ciò di cui abbiamo più bisogno e che temiamo di dover affrontare per via della fatica necessaria: la vera sicurezza che nasce dentro di noi nella contemplazione della nostra stessa serenità. Forse il compito più difficile, l’unica scuola in cui è davvero faticoso diplomarsi.
L’endorsement plebiscitario dei vari club alpini desta un certo stupore. Ora che siamo con il naso incollato sullo smartphone tutto il giorno, incentivarne l’uso anche nei rari momenti in cui possiamo farne a meno non potrebbe rivelarsi, oltre che fastidioso, più dannoso che utile? Appoggiare iniziative di questo tipo non rientra in definitiva nello spirito di MW. La fiducia nel benessere, i progressi enormi della tecnologia, i piaceri consolatori e materiali dei consumi per tutti, unitamente alle gioie sostitutive e virtuali di una società sempre più incollata ai video dei computer hanno portato anche l’incapacità, da parte del singolo e della collettività, di accettare il concetto che la riduzione del rischio passa solo attraverso l’esperienza e la consapevolezza dei propri limiti.

Nicola Pech