Quando la crescita è dannosa

Con l’aumento delle richieste di utilizzo, il paesaggio alpino è sempre più compromesso. Con l’Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti, gli ambientalisti svizzeri cercano di avviare un’inversione di tendenza. Essi intendono mettere un freno alla riduzione del paesaggio a mero fattore economico.  Da Cipra.org

Il 10 febbraio 2019 in Svizzera saranno affrontate questioni fondamentali, come sono quelle che riguardano il suolo e il terreno. In quella data gli svizzeri voteranno su un’iniziativa popolare proposta dai Giovani Verdi.

È previsto che le nuove zone edificabili siano autorizzate solo creando altrove aree di compensazione; allo stesso tempo, lo sviluppo degli insediamenti dovrebbe procedere all’interno, con interventi di addensamento delle aree già edificate, e si dovrebbero promuovere forme di vita e di lavoro sostenibili.

Da un punto di vista economico c’è una costante coercizione all’utilizzo. L’idea è che il paesaggio ha valore solo se utilizzato economicamente. Diventa una risorsa. Dalla produzione di neve artificiale per il turismo invernale, all’eccessivo sfruttamento di prati e pascoli, ai boschi sfruttati: l’economia modella e influenza il modo in cui il bosco, la neve e il paesaggio si presentano nelle Alpi – afferma Irmi Seidl, docente di Economia ecologica al Politecnico federale di Zurigo e all’Università di Zurigo, responsabile presso l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio e membro del Sounding Board della CIPRA International. “Se oggi osserviamo i paesaggi, sono tutti abitati, tutti utilizzati per l’agricoltura”. È sempre l’economia a determinare l’utilizzo di questi spazi. “Quando l’economia cresce, consuma più risorse – e quindi più paesaggio”.

Irmi Seidl

Secondo Seidl non si vede quasi nessun segno di un disaccoppiamento tra crescita economica e consumo di risorse. Un uso sempre più eccessivo di risorse minaccia i fondamenti ecologici della vita nella nostra società. “Oggi qualsiasi politica ambientale è in realtà soggetta al paradigma della crescita”. Ciò significa: la politica ambientale è accettata, ma solo se non danneggia la crescita. Questa crescita non può proseguire per sempre, come evidenzia il crollo del settore dell’edilizia in alcune regioni della Svizzera.

È sempre più pressante quindi la ricerca di modelli di economia alternativa, meno eccessiva e meno dipendente dalle fluttuazioni economiche. Un approccio possibile è la sufficienza, spiega Seidl. “Sufficienza significa trovare il giusto equilibrio e avere un rapporto parsimonioso con le risorse esistenti”.

Nel dossier web “Natura e uomo” la CIPRA raccoglie buoni esempi da tutti i Paesi alpini. Questi dimostrano che una gestione del paesaggio economicamente ed ecologicamente sostenibile è possibile.