Un Appennino nuovo e in fermento in MW Notizie di febbraio

E’ in uscita il Notiziario di Febbraio

In pochi anni le edicole si sono dimezzate e sulle pubblicazioni periodiche cartacee sempre più incombe lo spettro della crisi. Molti considerano comunque in crisi anche il web che ci ruba un sacco di tempo con social, email, app, siti. Per essere certa che gli iscritti non si disconnettano e che il suo messaggio arrivi puntualmente a destinazione, Mountain Wilderness non può che investire le migliori risorse sulla comunicazione. Oltre all’aggiornamento del sito che sta dando buoni frutti, l’attenzione si concentra sul notiziario cartaceo che esce tre volte l’anno sotto la direzione di Luigi Casanova, in redazione Nicola Pech, Toni Farina, Adriana Giuliobello, Carlo Alberto Pinelli, Roberto Serafin (caporedattore) e Fabio Valentini. L’impegno in questo caso riguarda una revisione della struttura di questa pubblicazione che vanta un’anzianità trentennale, con sezioni fisse chiare e distinguibili, con immagini inedite e significative, con il rilancio dei temi trattati dalle associazioni gemelle nell’arco alpino. Altri progetti bollono in pentola, ma prioritaria risulta l’esigenza di una comunicazione puntuale e qualificata.

Intanto è in distribuzione il primo fascicolo del 2018 che fin dalla copertina punta su un Appennino nuovo e in fermento anche grazie alla nascita di un “laboratorio”, da attivare per ora in Abruzzo, di cui dà notizia Adriana Giuliobello, mentre nella selvaggia Val Borbera si annuncia un parco naturale sulle cui caratteristiche si esprime Toni Farina. E’ importante che un’isola felice in attesa di essere scoperta e valorizzata risalti in mezzo a tante storture paesaggistiche, ambientali nonché economiche, sociali e culturali subite dai territori in quota: a cominciare dall’attentato che si vuole consumare in Comelico con il progetto di un devastante collegamento impiantistico con la Pusteria.

Gransasso

Su questo progetto che comporta spese ingenti a carico della comunità e pesanti ricadute sull’ambiente, Mountain Wilderness ha subito preso posizione, come riferisce il vicepresidente Giancarlo Gazzola, incontrando i rappresentanti delle “regole”di Padola, ma soprattutto proponendo com’è sua consuetudine importanti soluzioni alternative, in base a una logica secondo cui la vera sfida dell’ambientalismo dev’essere quella di creare un’immagine propositiva in contrapposizione con il marketing che mira solo al profitto.

Nicola Pech fa invece il punto sull’azione del comitato (di cui MW è un importante elemento propulsore) per la difesa dell’Alpe Devero minacciata, analogamente al Comelico, da un progetto di collegamento con la Val Divedro che metterebbe a repentaglio questa meravigliosa area protetta delle Alpi Lepontine dove si è sviluppato un redditizio turismo organizzato in forme sostenibili.

Parco Veglia-Devero. Foto: Toni Farina

Mentre Carlo Alberto Pinelli invita gli iscritti “a rimboccarsi le maniche”, sulla crisi dell’ambientalismo interviene nel suo editoriale il direttore Casanova che in questo fascicolo fa anche il punto sulla situazione della Marmolada. “Stiamo vivendo”, scrive Casanova, “anni di crescente individualismo, di sfiducia verso i nostri vicini, verso la politica, di rigetto verso chi ci è lontano o è diverso da noi, non solo per ‘razza’, ma anche per cultura, religione o pensiero. Questa situazione ci porta anche dentro una profonda crisi dell’ambientalismo: le associazioni non sono in crisi solo per errori loro (eccesso di centralismo, supponenza, incapacità di confronto). È entrata in crisi la militanza, cioè la capacità che avevamo tutti noi di condividere pensieri, tempi, azioni”.

Sulle linee guida sui mezzi motorizzati nel patrimonio UNESCO, un nuovo e importante percorso per MW, si esprime poi il presidente Franco Tessadri, mentre Toni Farina spiega come potrebbe avvenire, in Piemonte, l’auspicato recupero ambientale del Lago di Malciaussia. Ma il pezzo forte di questo fascicolo è sicuramente il racconto di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega con le sue “Otto montagne” che non ha esitato ad aderire al Comitato etico scientifico di Mountain Wilderness. E’ una lunga riflessione, quella di Cognetti, sugli auspicati benefici delle generose nevicate di questo gennaio in cui si è anche consumata, come ci racconta Susanna Gonella, l’odissea dei migranti decisi a valicare le montagne per i Paesi del Nord Europa. E’ appena il caso di sottolineare che, dopo aver attraversato deserti e mari in burrasca, niente può spaventare queste persone coraggiose e sfortunate.