Video shock: tibetani in fuga uccisi dai soldati cinesi

La mattina del 30 settembre, una lunga e silenziosa fila di profughi tibetani avanzava verso sud, verso il Nepal, passando per i valichi dell’altipiano himalayano, vicino al campo base che i trekkers stranieri usano per preparare le ascensioni dell’Everest. Provenivano dalla regione orientale del Kham, erano privi di attrezzature moderne per la sopravvivenza in montagna ma affrontavano il gelo e i disagi dei sentieri poco battuti nella speranza di non essere scoperti dalla guardie cinesi e di raggiungere il Nepal o l’India, e comunque la libertà.
La testimonianza. Mentre si trovava nei pressi del passo Nangpa, la colonna dei profughi, composta da circa settanta persone, è stata intercettata dai soldati cinesi, che hanno iniziato a sparare uccidendone alcuni, mentre il resto della compagnia, preso dal panico, tentava di disperdersi. Il tutto è successo sotto gli occhi di diversi gruppi di alpinisti, che non hanno potuto fare altro che raccontare alla stampa l’orribile episodio. Uno di loro –rimasto anonimo – ha ripercorso quei momenti sul suo blog: “abbiamo visto una fila di tibetani che puntava verso il passo Nangpa, una vista abbastanza comune. Poi, all’improvviso, abbiamo iniziato a sentire spari, senza preavviso. La fila di persone ha iniziato a correre nella neve lungo il fianco della montagna. Quando gli spari sono cessati abbiamo visto due figure cadere e non rialzarsi”. Il passo Nangpa, una delle principali vie commerciali tra Tibet e Nepal, si trova a oltre 5400 metri di altitudine, non distante dal Campo Base Avanzato del monte Cho Oyu, dove quel giorno si trovavano almeno dieci spedizioni di scalatori.

Maggiori informazioni su: http://www.italiatibet.org/