Adamello Brenta: un parco che dimostra coraggio. Il No fermo al collegamento sull’area di Serodoli.

Il comunicato di Joseph Masè, ricco di orgoglio e di contenuti democratici, fa onore alla istituzione che presiede e alla comunità che quel territorio lo abita, fa onore alla cultura italiana in un periodo oltremodo buio, povero, privo di esempi coraggiosi. Grazie. Di Luigi Casanova

Luigi Casanova

Quanta tristezza dover leggere un simile passaggio del Presidente del Parco naturale provinciale Adamello Brenta, Joseph Masè: -“L’ambiente, per la cui tutela è stato istituito il Parco Naturale Adamello Brenta trent’anni fa, rappresenta, secondo i canoni di oggi, non solo il contesto naturale unico entro cui è possibile praticare lo sci, ma prima di tutto costituisce l’autentico patrimonio di questi luoghi, la qualità tanto ambita che altri non possiedono, la vera ricchezza che abbiamo la responsabilità di preservare per i nostri figli.”-

Joseph Masè


Una frase ovvia, scontata per qualunque persona abbia a cuore il destino della qualità dei territori alpini, delle aree protette, degli ambienti naturali. Una frase oltremodo coraggiosa quando viene scritta da un sindaco e presidente di un parco provinciale, un parco, va ricordato, che avrebbe dovuto essere inserito nella lista dei parchi nazionali: solo dei politici privi di cultura ambientalista, opportunisti, erano riusciti a depennarlo da un elenco tanto nobile (Marco Boato).

Marco Boato

Una frase coraggiosa quando pronunciata in un territorio, il Trentino intero, ormai pianificato, metro su metro, sulla base delle esigenze dell’industria dello sci, dalla Marmolada fino alla Paganella, da Folgaria fino a Madonna di Campiglio e al Tonale.
E’ triste dover leggere di un presidente, lasciato solo dalla politica provinciale, nemmeno coinvolto nel confronto, che ha il coraggio di interpretare al meglio il suo mandato, mettere in luce che l’obiettivo primario di un parco naturale è la conservazione dell’ambiente, il potenziamento della biodiversità, l’investimento in economie che non consumino ulteriore suolo libero e paesaggi. Perché, va ricordato, come proprio il Parco Adamello Brenta non viva di gloria eccelsa: proprio nella sede di tale parco l’ex presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, aveva dato il via libera al collegamento sciistico Pinzolo Campiglio, un collegamento distruttivo dal punto di vista paesaggistico che aveva un solo scopo: salvare dal fallimento, grazie a incredibili contributi pubblici, la società impiantistica di Pinzolo e la locale Cassa Rurale. Una offesa, una sfida di basso profilo, rimasta scolpita nelle memorie della nostra collettività.
In questa stagione di evidenti cambiamenti climatici, in una situazione nella quale la montagna deve riconquistare i valori perduti, le sue identità più profonde, non c’è più spazio per ulteriori potenziamenti delle aree sciabili, né in Campiglio, né in Marmolada, né in Paganella e men che meno sul Bondone. La montagna del domani ha bisogno di altro: di qualità, di servizi essenziali rivolti a chi la abita e la coltiva, ha bisogno di aree protette che dimostrino di essere tali e ne portino vanto. Rivolgo al Presidente Jospeh Masè un grazie, profondo. Il suo comunicato, ricco di orgoglio e di contenuti democratici, fa onore alla istituzione che presiede e alla comunità che quel territorio lo abita, fa onore alla cultura italiana in un periodo oltremodo buio, povero, privo di esempi coraggiosi. Grazie.

Luigi Casanova