Comelico: incontro del mondo ambientalista con il Mibact

Numerose associazioni ambientaliste, durante un articolato incontro al Ministero dei Beni Culturali, hanno voluto sottolineare – in linea con le iniziative del Ministero – l’importanza dell’ area montana sita tra la valle del Comelico e la val d’Ansei, in provincia i Belluno, recentemente dichiarata di notevole interesse pubblico. Hanno contestualmente espresso vive preoccupazioni per l’interpretazione strumentale data in loco al provvedimento ministeriale, con conseguente diffusione di affermazioni tendenziose e inesatte, tese solo a destare ingiustificate e vocifere preoccupazioni.

I rappresentanti di alcune delle maggiori associazioni ambientaliste italiane (Mountain Wildeness Italia, Italia Nostra, WWF, LIPU, Federazione Pro Natura, CIPRA Italia ) il giorno11.12.2019 hanno incontrato a Roma il D.G. Arch. Dott. Federica Galloni della Direzione Generale Arte, Architettura contemporanea e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività culturali, per manifestare la soddisfazione del mondo ambientalista riguardo alla fermezza con cui il Ministero ha riconosciuto con proprio provvedimento quegli elementi morfologici, naturalistici, ambientali, antropici e culturali che conferiscono all’Area Alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei, in provincia di Belluno, uno spiccato carattere d’identità ben conservata, di notevole interesse pubblico.
Le associazioni hanno condiviso con il Direttore Generale la preoccupazione per la campagna di disinformazione scatenata allo scopo di contestare tale provvedimento; una campagna che ha portato fraintendimenti e infondati allarmismi nei cittadini e nei loro rappresentanti istituzionali.


In realtà il provvedimento, emanato in armonia con la Convenzione Europea del Paesaggio, non penalizza le attività economiche già presenti sul territorio, ma regolamenta quegli interventi che altrimenti potrebbero incidere negativamente sull’integrità di aree ad elevato pregio paesaggistico e naturalistico, suggerendo implicitamente quei percorsi virtuosi che potrebbero esaltare il pregio dei beni protetti con ricadute positive anche sul versante economico. Le associazioni sostengono fortemente le determinazioni ministeriali, anche in considerazione della dubbia sostenibilità economica delle infrastrutture turistiche prospettate, come ad esempio il collegamento sciistico con la val Pusteria (BZ).
La presunzione che ciascuna comunità locale possa disporre in maniera arbitraria della proprietà e della destinazione del suo territorio è palesemente in contrasto con la Costituzione italiana, che invece tutela il valore del bene comune, soprattutto se di rilevante interesse pubblico. L’intervento ordinatore dello Stato in casi come questo è un atto dovuto.
Durante l’incontro è stata anche segnalata l’inerzia della Fondazione Dolomiti Monumento del Mondo (UNESCO) che dovrebbe scoraggiare iniziative contrarie ai valori su cui si fonda l’ambito riconoscimento.
A conclusione le Associazioni hanno assicurato al Ministero il loro appoggio e si sono dichiarate disponibili a organizzare in tempi brevi un sereno e costruttivo confronto con la Regione Veneto, la Provincia di Bolzano, i portatori di interessi e i Comuni coinvolti territorialmente nel progetto, per ristabilire la verità su una narrazione politica che ha distorto e mascherato i reali contorni del provvedimento.