Concerti in quota: un’altra follia sotto le Pale di San Martino

“Affermare che Giorgio Moroder porti rumori molesti in montagna significa non aver capito nulla. L’idea inoltre è quella di proporre un evento simile ai Suoni delle Dolomiti, se questa manifestazione non è più considerata positiva è un altro discorso”, così Valeria Ghezzi, presidente di Anef-Associazione nazionale esercenti funiviari, nel commentare l’interrogazione di Paolo Ghezzi e Lucia Coppola di Futura per dire “No” ai concerti in alta quota.

Giorgio Moroder

La data nel mirino è quella del 7 aprile, quando ai 2.200 mila metri di Cima Tognola, arriva l’uomo degli Oscar, originario di Ortisei, per esibirsi all’ombra delle Pale di San Martino.
L’Alpe Tognola si trova a pochi passi dalle cime della catena del Lagorai, tra gli scenari della Prima guerra mondiale e zona di pregio storico e ambientale. Un’area patrimonio Unesco e il parco naturale è stato istituito nel 1984 per preservare e valorizzare l’ambiente attraverso la conservazione e il recupero delle caratteristiche naturali e ambientali del territorio.

“E’ un ambiente montano fragile e dotato di un eco-sistema – dicono Paolo Ghezzi e Coppola – che necessita di una conservazione attiva, già messo alla prova da una forte presenza antropica quale quella degli impianti di risalita: non si comprende la ragione del persistere a considerare la montagna un luogo da sfruttare economicamente, quando sarebbe da proteggere e rispettare”.

Pale di San Martino

Contro il concerto si è espresso il parco naturale di Paneveggio Pale di San Martino. Nonostante questo APT del Primiero e impiantisti stanno già vendendo i biglietti dell’evento.

«Caro Giorgio Moroder, siamo profondamente dispiaciuti per quei dissensi isolati contrari al tuo dj set del 7 aprile a cima Tognola, in Primiero. Non rappresentano il Trentino. Da parte nostra c’è la ferma volontà di proseguire sulla strada intrapresa». Firmato l’assessore alla promozione e al turismo Roberto Failoni.
All’assessore Failoni ha risposto Lugi Casanova, presidente onorario di MW.

Luigi Casanova

Buona giornata sig. assessore, scrivo contemporaneamente al suo collega assessore all’Ambiente, Mario Tonina.
Lei si è fatto portavoce presso l’artista Giorgio Moroder nello scusare l’esuberanza? la sensibilità? la cultura? del mondo ambientalista per aver esposto dubbi sulla opportunità di tenere il concerto in quota, in località Tognola, un’area già devastata da piste e da impianti sciistici. Un’area della quale si sono impadroniti impiantisti e albergatori. Comunque un’area che il Piano Urbanistico provinciale ha pianificato essere, ormai dal 1967, un parco naturale. Non dimentichi questo significativo passaggio.
Non spetta a Lei dare voce alla cultura ambientalista. Noi ambientalisti al signor Moroder riconosciamo le sue indubitabili doti di artista di profilo internazionale, ma lo invitiamo ancora a riflettere sulla opportunità di tenere il concerto nel cuore di un’area protetta, sensibile e fragile dal punto di vista naturalistico. Come del resto invitiamo i Bastrad of Dionisio, Jovanotti (chiamato a sconvolgere ulteriormente Plan de Corones) ad evitare di tenere le loro performance artistiche in alta quota e di portare questi eventi nei fondovalle già urbanizzati. Banalizzare la montagna rendendola sempre più simile agli ambiti urbani non porta onore né a chi amministra una provincia né a questi artisti. La loro arte si riduce a merce di consumo di massa. L’arte è componente essenziale della cultura, come del resto lo è la natura in tutti i suoi aspetti: un artista dovrebbe saper scegliere le località dove esprimersi, quindi dovrebbe saper portare rispetto a tutte le sensibilità che un territorio esprime, anche a quelle sensibilità che lei assessore, con non poca spocchia, definisce minoritarie, o isolate. La cultura non vive di portafoglio, ma attinge a valori ben più profondi della storia dell’uomo e del rapporto di questi con le ricchezze naturali che stiamo depredando giorno dopo giorno, anche in Trentino, anche nel cuore delle Dolomiti dichiarate Patrimonio naturale dell’umanità.
Allego a Lei assessore e al suo collega al quale è affidata la competenza sull’ambiente il documento che abbiamo inviato all’ANEF. Almeno noi, isolati e marginali, proviamo a mantenere viva nella nostra montagna identità autentica e conoscenza anche scientifica.
Cordiali saluti
Luigi Casanova presidente onorario di Mountain Wilderness Italia.