Cortina d’Ampezzo, non nel mio nome
Il 24 ottobre oltre 400 cittadini in rappresentanza delle 52 associazioni che hanno sottoscritto il documento dell’ambientalismo del Cadore (fra i promotori Mountain Wilderness) hanno partecipato alla manifestazione che dal centro di Cortina (VEDI RESOCONTO E FOTO QUA) ha portato alpinisti e ambientalisti fino all’area che dovrebbe ospitare la nuova pista di bob in funzione delle Olimpiadi invernali Milano – Cortina 2026.
E’ stata e sarà ricordato come un momento storico dell’ambientalismo delle montagne perché costruirà già da subito una continuità di impegno, perché sui temi della giornata coinvolgerà tutto l’associazionismo nazionale.
C’erano tanti CAI regionali, comitati altotesini, comitati veneti, tutti presenti per costruire una alleanza duratura tesa a difendere ogni lembo del territorio nazionale. Non è possibile riassumere la giornata, gli interventi sono stati 16, brevi e tutti significativi, si è parlato anche di lavoro, di salute, di qualità del vivere e ovviamente di natura e biodiversità, di acque e foreste, di mobilità e di paesaggio, della maledizione dei grandi eventi sportivi sulle montagne.
Mountain Wilderness era rappresentata da gran parte del Consiglio direttivo, dal suo presidente Franco Tessadri, dal fondatore e tessitore del Comitato etico – scientifico Carlo Alberto Pinelli e tanti soci, storici e giovani. Si è avuta la significativa adesione della CIPRA Italia come di Libera, Alpenverein, CAI Alto Adige, Veneto, Friuli.
Ora si continuerà a lottare: certo a Cortina e sulle Dolomiti, ma anche nel parco nazionale dello Stelvio e verso Livigno per impedire quel folle collegamento, per liberare le nostre vallate da traffico e rumori, per innalzare ogni profilo della qualità del vivere e dei paesaggi. Sono tutti temi che confermano la necessità della presenza di una associazione come Mountain Wilderness, unica nel suo genere e sempre coraggiosa, capace di mantenere più alto possibile il profilo dell’azione nella difesa dell’ambiente montano.
Luigi Casanova