Devero sotto assedio

La San Domenico SKI e le sue mire sull’Alpe Devero

Porre un freno al folle progetto di collegamento sciistico dell’Alpe Devero con San Domenico è quanto chiede Mountain Wilderness spiegando in una lettera alle istituzioni le ragioni del no. Da tempo le avvisaglie di questo ampliamento degli impianti e delle relative infrastrutture creano uno stato di disagio tra quanti amano e frequentano l’incomparabile Devero nelle Alpi
Lepontine.

Gli impianti per ora solo sulla carta comportano non solo skilift, funivie e seggiovie, ma strade di servizio e di accesso, posteggi e garage, alberghi, centri benessere, self-service, bacini idrici atti all’innevamento artificiale. A chiamare in causa MW è stata in settembre una lettera di tre albergatori del Devero che chiedono al presidente della Regione Piemonte e per conoscenza a MW di attivarsi per impedire il progetto che risale addirittura agli anni settanta dello scorso secolo: un’epoca di vacche grasse per lo sci quando si era convinti che la “valorizzazione” della montagna passasse dai comprensori sciistici, che più grandi erano e meglio era.
Fu allora che nacque in Piemonte anche il Ve.De.For. cioè il progetto di un comprensorio sciistico che prevedeva il collegamento tra Alpe Veglia, Alpe Devero, Val Formazza, nel Nord della regione, in Val d’Ossola.

La Rossa in primo piano e il Cervandone sullo sfondo. Foto: Luigi Ranzani

Centotredici chilometri di piste e persino impianti per lo sci estivo, dove vi erano solo pascoli e natura incontaminata, a parte alcuni impianti idroelettrici.
Disastri ambientali a parte, Mountain Wilderness si chiede nella lettera citata come sia possibile ipotizzare ampliamenti di domini sciistici a simili quote alla luce dei cambiamenti climatici in atto, che già ora stanno creando notevoli problemi anche a stazioni a quote più elevate, costrette per sopravvivere a far leva sulla “generosità” degli enti pubblici (quali la Regione Piemonte), e quindi dei cittadini contribuenti.
“Ma non sono le questioni di ordine economico (che tuttavia dovrebbero preoccupare gli enti in indirizzo)”, è scritto nella lettera di MW indirizzata al governatore del Piemonte Chiamparino, “alla base delle priorità della scrivente associazione.
Mountain Wilderness si chiede infatti come l’ipotesi di estensione del dominio sciistico di San Domenico all’Alpe Devero si armonizzi con gli impegni della Regione Piemonte in materia di tutela paesaggistica, conservazione della biodiversità, sviluppo sostenibile e green economy. Le citate ipotesi sono infatti tutto fuorché sostenibili sotto il profilo ambientale in generale”.01