Difendiamo il Terminillo, per lo sviluppo sostenibile, per il futuro di chi vive e lavora nelle “terre alte”
Monte Terminillo
Escursione al monte Terminillo. Rifugio A. Sebastiani
«Oggi il vero nemico è il “sacco” della montagna. Viviamo in un momento terribile, in cui c’è un assalto alla baionetta Alle ultime risorse pulite del Paese, che sono tutte quante in quota.» (Paolo Rumiz)
Comunicato stampa delle associazioni ambientaliste
La Provincia di Rieti ha progettato un gigantesco intervento per intensificare lo sfruttamento sciistico del Terminillo, ottenendo dalla Regione Lazio un primo contributo di 20 milioni di euro. I pochi documenti ufficiali con la descrizione del progetto sono su www.superskiterminillo.eu:
dai 6 km di piste attuali si passa a oltre 42 km di piste;
dai 4 impianti di risalita oggi attivi si passa a 16 impianti, più una grande funivia di scavalco per il collegamento dei versanti nord e sud della montagna.
A questi interventi si aggiungeranno imponenti strutture accessorie, come gli impianti per la neve artificiale, le opere per la prevenzione e il controllo delle valanghe, le strade di servizio ai cantieri e alle nuove piste, ecc…
Verranno tagliati almeno 50 ettari di bosco, saranno sbancati interi pendii, saranno presumibilmente costruite e/o ampliate strade e strutture per il parcheggio.
La neve artificiale “brucerà” le praterie di alta quota e consumerà enormi quantità di acqua e di energia.
Gli interventi impatteranno – anche se indirettamente -sui siti tutelati da norme comunitarie,come l’area SIC della Vallonina.
Ma soprattutto, come è accaduto in centinaia di altri ex-comprensori sciistici sulle Alpi e sull’Appennino, tutti questi interventi rischiano di risolversi in un completo fallimento gestionale ed economico: gli impianti resteranno ad arrugginire sui pendii disboscati e bruciati, gli alberghi chiuderanno, l’ambiente sarà definitivamente compromesso..
Questo progetto colpisce mortalmente i boschi, le praterie aride d’alta quota, i ghiaioni e gli ambienti rocciosi, con una perdita drammatica di biodiversità e di forme del paesaggio. I flussi di reddito che il progetto dovrebbe attivare sono fortemente improbabili, già nel medio periodo, mentre gli immensi costi ambientali che pagheremo sono certi: la distruzione di risorse ambientali non più riproducibili.
Questo progetto consegna un ambiente più povero alle popolazioni locali e compromette le opportunità di sviluppo delle generazioni future.
Per il Terminillo la strada dello sviluppo è un’altra: è la definitiva valorizzazione ambientale della montagna, con il sostegno alle forme sostenibili di sfruttamento turistico e con l’istituzione del Parco Regionale. Un Parco vero, non un intervento parziale e risarcitorio, come vorrebbero i sostenitori del “superski”.
Proponiamo un progetto di sviluppo del Terminillo in pochi punti fondamentali:
l’istituzione del Parco Regionale e di definitive forme di tutela della montagna e dei suoi ambienti naturali e antropici
l’incentivazione delle attività sostenibili di valorizzazione turistica, culturale e ambientale del territorio
la modernizzazione dei servizi e degli impianti sciistici già esistenti, il ripristino di quelli già abbandonati, compatibilmente con gli obiettivi di tutela e valorizzazione ambientale
CAI, ANISA, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness, Lega Montagna UISP, WWF