Il ghiacciaio dello Stelvio utilizzato come discarica. Le foto, la denuncia e la richiesta di ripristino.

Un nostro lettore è tornato dal ghiacciaio dello Stelvio con la memoria dello smartphone piena di fotografie che fanno raggelare il sangue. E’ risaputo che nel corso degli anni e un po’ ovunque sulle Alpi, impiantisti e rifugisti hanno letteralmente gettato materiale di risulta sui ghiacciai, nei crepacci e nei canali pensando che magicamente i rifiuti scomparissero. Coperti per anni dalla neve e dai ghiacci ora, con la fusione dovuta alla crisi climatica, la spazzatura torna a presentarci il conto. Noi di MW, che da sempre siamo impegnati a denunciare e, soprattutto, a ripulire quanto buttato in modo così vile, sappiamo bene che quanto fotografato da Giovanni Calvi non è un caso isolato. Certo è che vedere queste immagini è come buttare del sale su ferite mai rimarginate. Ve le mostriamo accompagnate dal testo che Giovanni ci ha inviato.

Il racconto di Giovanni

Mercoledì 6 settembre era una giornata bellissima, calda e senza vento. Di pomeriggio mi sono recato al Passo dello Stelvio con l’intenzione di fare una camminata sul ghiacciaio. Arrivato al Rifugio Livrio mi sono abbassato verso la vedretta del Madaccio. Poco sotto il Rifugio ho iniziato a trovare numerosi pezzi di plastica, la maggior parte dei quali delle dimensioni di qualche centimetro, seminati sulla superficie del ghiacciaio. Erano soprattutto pezzi di pali da slalom. Scendendo ulteriormente, i rottami aumentavano per dimensione e quantità. Verso la fine del ghiacciaio, prima di giungere alla vedretta del Madaccio, ho trovato pali interi, legname, catene, cavi d’acciaio di vari diametri, blocchi di calcestruzzo: tutti oggetti collegati agli impianti sciistici che sorgono poco sopra. Insomma, ho trovato una discarica. Probabilmente i rifiuti sono scivolati per gravità lungo il ghiaccaio e si sono accumulati verso la sua fine. Ho cercato di documentare quanto ho visto con lo smartphone e allego alcune fotografie.

Di fronte a questo triste spettacolo ritengo necessario come minimo denunciare la situazione. Vista la qualità e la quantità dei rifiuti sembrerebbe proprio che essi siano stati abbandonati volontariamente. Ciò è inaccettabile.


Ma dopo l’irritazione e lo sdegno che nascono dal vedere come si sia rovinato un luogo bellissimo e delicato, per giunta protetto dalla tutela del Parco Nazionale dello Stelvio, nasce la volontà di trovare una soluzione. Una volta accertato che non vi siano altre aree della zona ridotte in quello stato, non sembra troppo difficile eliminare i rottami: un gruppo di una dozzina di volontari potrebbe radunare tutti i rifiuti che poi potrebbero essere trasportati in discarica da un elicottero.
Certo, sarebbe giusto che ponesse rimedio chi ha causato questa situazione. Però so che diverse persone, oltre al sottoscritto, sarebbero pronte a spendere volentieri il loro tempo per ripulire un luogo bellissimo, ora ridotto in condizioni vergognose.
Si riuscirà mai a organizzare qualcosa di simile? Proviamo a contarci per capire chi è concretamente interessato a dare una mano? Scrivetemi a: Giovannighiacciaiostelvio@gmail.com

Giovanni Calvi, Lecco