La Marmolada liberata dai rifiuti

Per circa due mesi nell’estate del 1988 soci e simpatizzanti di Mountain Wilderness si alternarono sul ghiacciaio per rimuovere i maggiori depositi. Di Alessandro  Gogna.

A. Gogna, 14.09.1988, discesa del Canalone del Gigio, Marmolada Pulita 1988, Dolomiti.

Nell’estate 1988 è stata avviata l’operazione Marmolada regina delle immondizie. Dopo le segnalazioni del socio Maurizio Giordani e altri, per circa due mesi soci e simpatizzanti di Mountain Wilderness si alternarono in Marmolada per localizzare i maggiori depositi di rifiuti abbandonati e riportarli a valle.
Essenziale fu il ruolo dell’organizzatore tecnico, Gianfranco Sperotto.
Scopo dell’operazione era quello di denunciare le clamorose responsabilità di alcuni operatori turistici, riconosciuti in seguito colpevoli dal Tribunale di Belluno.
Grazie all’aiuto di molti volontari prestatisi per più settimane sono stati raccolti 143 sacconi di spazzatura in mezzo ai ghiaioni della Marmolada.
Sono state documentate le discariche ad alta quota sui vari versanti del massiccio, con l’aiuto di fotografie e videoriprese.
In particolare per la prima volta veniva denunciato lo scarico abusivo dalla Terza Stazione della Funivia della Marmolada di Rocca di materiali inerti d’ogni tipo in corrispondenza dell’uscita della Via dell’Ideale, oltre al quotidiano rilascio di  scarico di fogna e oli esausti del motore
della funivia lungo la parete sud della Marmolada: pratica che ha creato l’ancor oggi visibile striscia marrone che individua purtroppo l’intera Via dell’Ideale.
Fu fatto un censimento dei rifiuti abbandonati nel ghiacciaio, tenendoli ben distinti dai residuati bellici. Responsabili  erano per il 90% i lavori di costruzione della funivia e la mala gestione dei rifiuti dei ristoranti facenti capo ad essa, ma anche il rifugio del Pian dei Fiacconi e quello in vetta alla Marmolada di Penia avevano in decine di anni contribuito al disastro. Questo stato di cose ha portato in seguito a bonifiche varie, parzialmente finanziate con la multa comminata alla società Marmolada-Tofana spa. Processo che ancor oggi non è terminato, stante l’attuale massiccio ritiro del ghiacciaio che sempre più rivela gli incredibili e indicibili comportamenti dell’essere umano.

Ricognizione nel Canalone del Gigio, 11.09.1988, Marmolada pulita 1988, Dolomiti

In particolare è stata anche denunciata la pratica di gettare nei crepacci che interessavano la zona dello sci estivo importanti quantità di polietilene espanso (recuperato da una discarica
di Bolzano), allo scopo di poter più facilmente ricoprire di neve riportata le aperture dei seracchi e permettere quindi lo sci estivo anche in settembre, a tarda stagione. E’ stato anche
mostrato come giornalmente venissero asportate, tramite i gatti delle nevi, tonnellate di neve scavate nei punti naturali di accumulo del ghiacciaio per riversarle sulla pista, accelerandone la consunzione.
E’ stato documentato l’indecente stato del Vallone dell’Antermoja, bonificato solo parecchi anni dopo sempre con il contributo della società responsabile del disastro.
Con l’ultima scoperta il punto più dolente si è rivelato il Canalone del Gigio, una stretta spaccatura rocciosa di circa 250 m di altezza posta immediatamente sotto alla Prima Stazione della Funivia. In più ricognizioni è stato documentato un vero e proprio “torrente” di discarica dai volumi così considerevoli da consigliarne la rimozione solo con un’operazione apposita,
tra l’altro tecnicamente assai delicata e difficile, che fu poi realizzata nel 2002.
Furono asportate circa 25 tonnellate di materiale di varia tipologia e bruciate in loco cataste di legna che arsero per giornate intere.
La buona volontà non sarebbe certo bastata se non ci fosse stata la sentenza del Tribunale di Belluno che condannò a un anno di reclusione (con la condizionale) l’amministratore delegato di Marmolada-Tofana spa e a una pesante sanzione.
Un primo passo dunque era stato fatto, la bonifica. Ma la strada per una corretta gestione è ancora in corso. Sempre  con MW protagonista.

Alessandro Gogna