Legge omnibus: l’Ortler Ronda messo alla porta rientrerà dalla finestra?

La legge Omnibus, in discussione in consiglio provinciale nei prossimi giorni, rischia di essere lo strumento attraverso il quale approvare il piano adottato del Parco nazionale dello Stelvio. La Federazione Ambientalisti Alto Adige, la più la più estesa rete di associazioni ambientaliste della provincia, e Mountain Wilderness temono che ciò renda possibile il progetto dell’Ortler Ronda a Solda senza che siano soddisfatti i requisiti ambientali minimi previsti per legge.

Per capire le ragioni dell’assoluta contrarietà all’Ortler-Ronda delle associazioni bisogna tornare al 2013, quando la costruzione della cabinovia Rosim e dei nuovi collegamenti sciistici vennero approvati con la condizione che venisse messa in pratica una misura di compensazione ambientale: il paese di Solda avrebbe dovuto essere liberato dalle auto e nell’omonima valle avrebbe dovuto essere attuata una drastica riduzione del traffico automobilistico. “Oggi non rimane nulla di questo impegno”, affermano la Federazione e Mountain Wilderness. In questo contesto, le organizzazioni ambientaliste richiamano anche l’attenzione sulle incongruenze del progetto, denunciate dal Consiglio di Stato a metà aprile. La delibera della Giunta provinciale del 2018 che approvava l’Ortler Ronda è stata annullata, perché il progetto non è stato sottoposto ad una valutazione ambientale strategica. Secondo il Consiglio di Stato, questa sarebbe stata assolutamente necessaria in un’area protetta come il Parco nazionale, soprattutto perché nel 2018 mancava ancora il piano del parco (e manca tutt’ora). Inoltre, secondo i Comuni coinvolti, il progetto Ortler Ronda dovrebbe essere completamente escluso dal Piano del parco nazionale e, eventualmente, discusso in seguito con il Ministero dell’Ambiente. “Anche l’approvazione della legge Omnibus, che è in discussione in questi giorni, dovrebbe essere respinta per coerenza con gli obiettivi di tutela dell’ambiente del Parco dello Stelvio”, affermano le due organizzazioni ambientaliste.

Il concetto di “Solda senza auto” purtroppo è solo una foglia di fico

Nel contesto degli errori procedurali evidenziati dal Consiglio di Stato e delle problematiche legate alla ricerca di uno sviluppo sostenibile in un’area protetta, la Federazione e Mountain Wilderness denunciano ulteriori carenze in termini di contenuti del progetto. Infatti nel 2014 le organizzazioni ambientaliste non avevano sollevato obiezioni alla costruzione della cabinovia Rosim, perché il progetto ‘Solda senza auto’ non solo sarebbe stata una misura innovativa, ma avrebbe potuto fungere da esempio per numerose altre stazioni sciistiche. Tuttavia, a distanza di quasi 10 anni, il progetto ‘Solda ‘senza auto’ è stato dimenticato e le misure previste all’epoca si sono rivelate purtroppo una foglia di fico.

Le due organizzazioni ambientaliste sottolineano che l’ambizioso progetto di “Solda senza auto” nel corso degli anni è stato declassato a un processo di calmierazione del traffico, comunque mai realizzato e carente perché mancante di regole chiare per gestire il flusso dei turisti in arrivo. Il timore è che in pratica questi flussi di traffico vengano gestiti in maniera poco rigorosa come purtroppo avviene sull’Alpe di Siusi, dove “vengono concesse tante deroghe che l’effetto della limitazione del traffico viene vanificato”, affermano la Federazione e Mountain Wilderness. Inoltre, il progetto non tiene conto del traffico lungo la Val Venosta fino a Solda. “Il fatto che il progetto liberi dalle auto la valle e il paese di Solda è semplicemente falso”.

Benefici assolutamente marginali rispetto al danno ambientale e paesaggistico

Purtroppo anche la politica non crede più al progetto “Solda senza auto”, sottolineano le organizzazioni ambientaliste. Infatti nella sua delibera del 2018 la Giunta provinciale aveva già declassato il progetto a semplice “calmierazione del traffico”, circoscritta solamente al paese di Solda. “Il problema è che in questo modo si vanifica la compensazione ambientale originaria e si crea un precedente”, affermano la Federazione e Mountain Wilderness”. I benefici del progetto “Solda senz’auto” non sono assolutamente commensurati al danno arrecato al paesaggio, alla biodiversità e ad uno degli ultimi ecosistemi glaciali delle Alpi, già fortemente minacciato dai cambiamenti climatici”.