Olimpiadi 2026: vincono Milano e Cortina, perdono le Alpi e il loro fragile ecosistema.

Come con i mondiali di sci alpino del 2021, l’Italia vince sempre grazie a rinunce di candidature forti dopo referendum democratici.

L’Italia con Cortina e Milano ha ottenuto la gestione delle Olimpiadi invernali 2026.
Come con i mondiali di sci alpino del 2021, l’Italia vince sempre grazie a rinunce di candidature forti dopo referendum democratici. Alle popolazioni delle Alpi anche in questo caso il referendum è stato negato.
Quel che è peggio è stata impedita ogni forma partecipativa nel processo della candidatura.

Cortina: lo squarcio della pista della Tofana


Il nostro ribadito NO alle olimpiadi sulle Alpi e specialmente in Italia non è preconcetto. Come avvenuto con i mondiali di sci alpino del 2021 a Cortina d’Ampezzo, i grandi eventi sportivi diventano occasioni di speculazioni. A Cortina è già stato annunciato il folle collegamento Cortina-Monte Civetta oltre a quello verso Badia. Si preannuncia la distruzione definitiva degli ambienti più fragili e strategici delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO.

Sbancamenti sulla pista della Tofana

Inoltre il mondo affamato di autostrade è pronto a chiedere il prolungamento della A 27 verso l’Austria: la massa di persone che invaderà le nostre Alpi è insostenibile per un ambiente così fragile. Si è perso ogni riferimento al limite e alla cultura.
Il CIO non avendo alternative (la candidatura della Svezia era oltremodo debole) ha scelto. Non certo con entusiasmo.