Opere olimpiche: la sostenibilità? È questione di punti di vista.

Otto associazioni ambientaliste nazionali, tra cui la nostra, hanno scritto al Ministero della transizione ecologica e al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili esprimendo preoccupazione rispetto a quanto sta accadendo con la realizzazione delle opere connesse allo svolgimento delle Olimpiadi invernali 2026. La preoccupazione è per lo scempio ambientale imminente e si basa su fatti concreti. Le Associazioni, in particolare, lamentano la mancata attivazione della Valutazione Ambientale Strategica nazionale relativamente al piano di opere che si intendono realizzare.

L’Assessore regionale lombardo alla montagna Massimo Sertori, a commento di quanto evidenziato dalle Associazioni, ha dichiarato alla stampa: “saranno giochi sostenibili”.

Dobbiamo crederci?

La V.A.S. com’è noto è una procedura, prevista dalla Legge, che ha lo scopo di valutare l’impatto sull’ambiente di un programma o di un piano di opere con la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente stesso. La V.A.S. deve essere improntata ai principi di prevenzione e di precauzione. Solo all’esito del procedimento è possibile stabilire se il programma o il piano di opere che si intende realizzare è compatibile o meno con il necessario livello di protezione dell’ambiente, dovendo rinunciare se non è possibile assicurare la protezione ambientale richiesta al fine di uno sviluppo sostenibile (ovvero, secondo l’art.4 del D.Lgs. 152/2006, nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica).

Per inciso, il programma delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 venne sottoposto a V.A.S., mentre quello delle Olimpiadi invernali Milano Cortina, ad oggi, no.

Cortina, pista 5 Torri

La questione è, dunque, come sia possibile, in assenza di V.A.S., stabilire se il piano/programma di opere, intrapreso per le Olimpiadi invernali del 2026, sarà caratterizzato dalla necessaria sostenibilità ambientale. Come è possibile sapere se sia realizzabile o meno secondo i dettami della normativa ambientale di riferimento?

In teoria ciò non è possibile. In teoria.

In Lombardia c’è invece chi pronostica che le olimpiadi saranno sostenibili, anticipando gli esiti di una valutazione ambientale che non è stata neppure avviata. Cose che accadono.

Le premesse non sono delle migliori.

La V.A.S. nazionale sembra una chimera, ciò nonostante gli iter per la realizzazione delle opere e infrastrutture lombarde sono in corso. Date le tempistiche, poi, occorre fare in fretta. Ma si sa, la fretta è cattiva consigliera (non per tutti).

Regione Lombardia sta finanziando, oltre alle opere olimpiche, una serie di altri interventi ed opere destinate a valorizzare (termine inteso evidentemente in una accezione diversa da quella intesa dalle associazioni) anche altri territori lombardi non olimpici. E dunque: nuovi impianti di risalita, nuove piste da sci, bacini artificiali e impianti di innevamento, seggiovie lente, ecc., ecc.

Guido Morcelli