Val Jumela, via libera alle seggiovie

Accolto il ricorso degli impiantisti, i lavori già in primavera

Ora è ufficiale: gli impianti di risalita in val Jumela si faranno. La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso degli impiantisti è stata depositata ieri mattina a Roma e si sbloccano in questo modo anche i finanziamenti per quasi 4 milioni di euro che la Provincia teneva congelati in attesa della decisione dei giudici. Le società funiviarie di Canazei e Pozza di Fassa partiranno con i lavori in primavera e dal prossimo inverno si scierà anche nella valle tanto cara agli ambientalisti. Gli impiantisti ci contavano: già al termine dell’udienza del 26 novembre scorso si erano diffuse indiscrezioni sull’esito del processo amministrativo, favorevole alle società funiviarie e alla Provincia. Ma solo ieri – quando il verdetto dei giudici è stato depositato ufficialmente – la speranza è divenuta certezza. In val di Fassa forse nessuno ha stappato bottiglie di spumante, perché dopo una vicenda durata più di quindici anni (come si vede dalla scheda qui a destra) nessuno ha più voglia di festeggiare. La voglia invece è quella di partire con i cantieri e realizzare quel collegamento sciistico che dovrebbe consentire ai comprensori di Canazei e di Pozza di Fassa di scambiarsi gli sciatori, riducendo (si spera) il traffico automobilistico che nei periodi di alta stagione manda in tilt la valle di Fassa. Gli impianti sono due e saranno realizzati – uno a testa – dalle società “Funivie Ciampace e Contrin” e dalla “Buffaure”. Per questo la Provincia ha già stanziato contributi pari al 35 per cento della spesa ammessa, vincolandoli alla realizzazione delle opere entro il 31 dicembre del 2004. I soldi serviranno per realizzare la pista da sci Orsa Maggiore (sul versante verso Canazei), la seggiovia quadriposto per la risalita, l’impianto per la produzione di neve artificiale e per acquistare un mezzo battipista. Iniziativa analoga per la pista “Pala del Geiger” sul versante di Pozza di Fassa. La Provincia inoltre finanzierà con un contributo della durata di cinque anni il primo periodo di esercizio delle nuove strutture. Con la sentenza depositata ieri si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria, mandando in archivio tutte le rivendicazioni degli ambientalisti di Italia Nostra e Wwf che avevano promosso i ricorsi con gli avvocati Carlo Biasi e Amadori. Le ragioni degli impiantisti di Pozza di Fassa erano invece state affidate all’avvocato Giulio Giovannini e all’avvocato della Provincia Nicolò Pedrazzoli. Il progetto che sarà realizzato è in realtà la seconda versione, un piano di minore impatto ambientale rispetto a quello che era già stato bocciato in precedenza dal tribunale amministrativo per non aver ottenuto il via libera dalla commissione di impatto ambientale. Un impatto che gli ambientalisti consideravano comunque eccessivo, mentre gli impiantisti (e l’opinione pubblica della valle di Fassa) si sono sempre dichiarati vittime di una battaglia senza fondamento, con la val Jumela scelta come terreno di scontro di più ampi interessi politici. La promessa di Sandro Lazzari – presidente delle Funivie di Canazei, lo intervistiamo in questa pagina – è ora quella di fare le cose per bene, come previsto dai progetti e di dimostrare che il collegamento in questione era indispensabile per l’economia della vallata. Solo il tempo consentirà di giudicare.
Il Trentino