Camp Jeep 2019: le immagini dello scempio.
Ne avevamo parlato più volte sperando di sensibilizzare Amministrazioni e opinione pubblica sull’opportunità di organizzare un grande raduno di fuoristrada (oltre 800 auto) nel cuore delle Pale di San Martino, tra boschi riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
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Non siamo stati ascoltati e, come avevamo previsto, i boschi riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il loro valore estetico e paesaggistico e per l’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico, sono stati trasformeti in un circuito off road privato.
Il mondo politico, il Comune di Primiero e la Provincia, in particolare gli assessori Failoni e Zanotelli sapevano tutto, sapevano che i danni sarebbero stati ingenti e ora non ci resta che documentare questa ennesima sconfitta delle Dolomiti attraverso le foto che sono arrivate alla nostra attenzione.
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Strade forestali totalmente devastate dal passaggio di enormi fuoristrada, cattivo gusto e maleducazione spacciata per avventura. Il cliché è sempre lo stesso e questa volta gli elementi ci sono tutti: indifferenza, ignoranza e insensibilità.
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«È una zona di natura eccezionale — aveva denunciato ieri su La Repubblica – Anna Facchini, presidente della Sat, e va valorizzata in altro modo.
Trovo straziante che il marketing turistico si riduca a puntare su rumore, smog e motori, umiliando un luogo che proprio dieci anni fa ha ottenuto
la tutela dell’Unesco.
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Luigi Casanova aveva aggiunto: “Ci si indigna per le grandi navi nel Canal Grande e non per le jeep nei parchi dolomitici, o per le cabinovie che girano anche di notte e che ti servono la cena sorvolando le foreste distrutte dalla tempesta Vaia,simbolo globale della terra ferita”.
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Non siamo stai ascoltati nè dalle Amministrazioni nè da Fiat Chrysler che, per accontentare 800 clienti smaniosi di mettere alla prova i propri fuoristrada, ha dimostrato grande insensibilità e grande superficialità per quei boschi già funestati dalla tempesta Vaia delle scorso ottobre.
Ora vi mostriamo queste deprimenti immagini chiedendo che, se ci sono stati degli illeciti, siano individuati i responsabili. Mountain Wilderness chiede alla magistratura trentina un’ immediata indagine tesa a identificare i responsabili degli scempi ognuno nel proprio profilo istituzionale (Comuni e Provincia) e a intervenire presso le autorità che, con un comportamento omissivo, non hanno impedito nè denunciato quanto accaduto. La tutela ambientale non è ristretta solo alle aree protette ma, come da sentenze della Cassazione, a tutti gli ambienti naturali.
Qui, grazie al lavoro di Daniele Gubert, altre foto dei danni provocati dalle Jeep.