Cinque alpinisti italiani a Davos con gli sci per protestare contro la crisi climatica
In concomitanza con il World Economic Forum (Davos, 21-23 gennaio 2020).
Segnaliamo questa iniziativa ai nostri lettori e ne sposiamo lo spirito di avventura e le motivazioni.
Partiranno da Sondrio e attraverseranno le Alpi in assetto self-sufficency a impatto zero per protestare contro chi pratica il greenwashing e parla di sostenibilità nel cuore di un ecosistema che viene distrutto a scopo di lucro.
80km e 3.500 metri di dislivello -fino a raggiungere i 3.000 metri di altitudine- da percorrere in soli 3 giorni con gli sci ai piedi e in regime di self-sufficiency a impatto zero: il rigido inverno alpino non spaventa i cinque italiani che martedì 21 gennaio 2020 partiranno da Sondrio diretti a Davos, nel cuore delle Alpi Svizzere, per protestare contro la crisi climatica e la pratica del greenwashig e chiedere a gran voce che siano applicati dei modelli di business più etici e sostenibili.
Ad “attendere” Giovanni, Luca, Michele, Raffaele e Marco ci sarà la comunità del World Economic Forum, che ogni anno si ritrova in Svizzera per “coinvolgere i principali leader mondiali in attività di collaborazione per dare forma alle agende globali, regionali e industriali”.
“Vogliamo scrivere questa nuova storia che inizia con cinque scialpinisti che arrivano a Davos passando dalle montagne, con i loro sci e gli zaini, mentre i leader di tutto il mondo scenderanno dalle scalette dei loro jet per parlare di sostenibilità ed equità” – dichiara Giovanni Montagnani, portavoce del progetto, Ingegnere con un Dottorato al Politecnico di Milano, una bimba di 1 anno e mezzo e fondatore del collettivo di divulgazione CrowdForest.
“Abbiamo scelto di partire da Sondrio, pur essendo tutti originari del varesotto, per avvicinarci ancora di più alle comunità alpine, le prime a risentire del cambiamento climatico. Con questa spedizione vogliamo dare visibilità a tutti quei movimenti ambientalisti che stanno lottando per far sentire la propria voce, come Fridays For Future e Exctintion Rebellion, perché siamo fermamente convinti che solo collettivamente sia possibile segnare un cambiamento. Gli scettici possono stare tranquilli, i veicoli su cui viaggeremo sono full-electric e le emissioni per questo spostamento sono minime.” conclude Montagnani.
Una decisa azione di ribellione che prende il nome di “Your path is to nowhere” (La tua strada è verso il nulla) e nasce dalla testimonianza diretta che i cinque italiani, appassionati di alpinismo, hanno dell’impatto della crisi climatica sull’ecosistema montano: un aumento di temperatura di 2° C in un secolo che ha portato all’alterazione di infiniti delicati equilibri, indelebilmente.
Fanno parte della spedizione:
Giovanni Montagnani
Luca Fontana Fotografo e appassionato di montagna, eco-consapevole
Michele Dondi Atleta endurance e alpinista
Raffaele dalle Fratte Atleta endurance e alpinista