Orgogliosamente fieri di dire ancora un altro NO!

Nell’ex Cuore Verde d’Italia si sta compiendo l’ennesimo ecocidio ad opera dell’irresponsabilità, ignoranza, arroganza della Regione dell’Umbria che trova la sua massima espressione legislativa nell’emendare quel poco di buono in materia ambientale sancito delle precedenti amministrazioni.

Per un colpo di genio di una Consigliera Leghista si consegnano sentieri, strade bianche, boschi e valli, non più e non solo a scalmanati cacciatori, ma senza più alcun limite a invasati centauri, tutti per altro convinti di “amare e godere” della natura.

Questa scellerata e deprecabile iniziativa legislativa non solo danneggerebbe ulteriormente e irrimediabilmente la sentieristica, ma determinerebbe un generalizzato degrado idrogeologico. Per non parlare del disturbo alle specie animali (ma tanto son “selvatici” e a noi che c’è ne frega!), della sicurezza di chi frequenta civilmente a piedi o in bici le aree naturali. Per non dire che costituirebbe un precedente per tante altre Regioni che fremono di “riscattare” voti dalle lobby dei cacciatori e degli enduristi. Ma immaginate la dimensione dello scempio? E quanti di loro, in attesa della propria deregulation regionale, si accalcherebbero sui sentieri dell’ Umbria?

Vogliamo poi soffermarci sui costi della nuova cartellonistica? Ma sapete cosa mi ha risposto la leghista autrice dell’emendamento? “Sono punti di vista! Che ne so io dei cartelli?”

Tacendo alla mia domanda se fosse mai entrata in un bosco.

Dopo la sua esercitazione ipocrita di  democrazia partecipata, avendoci concesso di “vedere il volto del Poeta” come faceva D’Annunzio, scenograficamente a beneficio dei media, è andata via scortata dai carabinieri .

Che tristezza! Di fronte a cotanta volgarizzazione e umiliazione della res pubblica,come si fa dire “sì”?

Maria Cristina Garofalo