Passi Dolomitici senza auto

Le strade di montagna con i loro tornanti panoramici, sintesi di estro ingegneristico e di scorci indimenticabili, richiamano ogni estate decine di migliaia di turisti, che le percorrono con il loro mezzo preferito: per qualcuno l’auto, per altri la moto; qualcuno preferisce la bici, pochi purtroppo i mezzi pubblici.

Anche per questo nel periodo estivo queste strade si trasformano in un motivo di conflitto, tra chi le vorrebbe chiuse al traffico e chi, al contrario, le desidera a libero transito per portare il maggior numero di turisti verso i passi e le località di villeggiatura. Dopo anni di scontro tra politica, associazioni alpinistiche e ambientaliste, esercenti e popolazione locale, è possibile trovare un punto di incontro che sia percepito da tutti come una strategia vincente e migliorativa?
Le recenti modifiche al codice della strada, introdotte con la legge n. 156 del 09.11.2021 offrono una prospettiva interessante in tal senso. In particolare nell’art. 1 si legge “la sicurezza e la tutela della salute delle persone nonché la protezione dell’ambiente, nella circolazione stradale, rientrano tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”.
Inoltre, con l’art. 6 viene introdotta la possibilità per l’ente proprietario della strada di limitare il traffico sulle strade che attraversano i siti inseriti nella lista UNESCO.
Nell’area dei passi dolomitici, questo significa che le province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Veneto hanno ora lo strumento normativo per avviare quello che potrebbe diventare un cambiamento epocale, come lo fu nel 2005 per il divieto di fumo nei locali pubblici.


Il provvedimento che allora fu osteggiato da tanti, ora è irrinunciabile.
Entrambe le modifiche al codice della strada concretizzano ciò che le associazioni ambientaliste e alpinistiche chiedono da tempo: azioni concrete piuttosto che nuove promesse.
In un incontro tenutosi il 28 gennaio 2022 con l’assessore alla mobilità della Provincia di Bolzano le associazioni alpinistiche e ambientaliste provinciali hanno chiesto alla politica un impegno concreto per ridurre il traffico sulle strade dei passi e un calendario di azioni pianificate a partire dalla prossima estate. L’intensità del traffico sulle strade dei passi ha infatti raggiunto livelli insopportabili e inficia sia la qualità della vita dei residenti, che l’esperienza degli ospiti e dei turisti.
In parte qualcosa è stato avviato già nell’aprile del 2021, quando le province autonome di Trento e Bolzano, la provincia di Belluno, la Regione Veneto, i comuni di Canazei, Corvara, Livinallongo e Selva Gardena hanno firmato un protocollo per avviare un progetto collaborativo di due anni con l’obiettivo di ridurre “le emissioni di gas clima-alteranti, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, favorendo la mobilità attiva attraverso la creazione di centri di interscambio tra mezzi di trasporto privati e pubblici per facilitare l’uso di mezzi non inquinanti per ridurre il numero di passaggi veicolari sui passi e nei centri abitati.” Il protocollo firmato prevede anche la raccolta dati sul traffico per poter elaborare delle strategie per gestirlo.
Questo è innegabilmente un primo passo concreto nella giusta direzione futura, a cui devono seguire altri passi già nella prossima estate, come ad esempio incrementare i controlli di velocità e rumore sulle strade e misure concrete per la riduzione del traffico motorizzato individuale durante i mesi di luglio e agosto.

Silvia Simoni