Passi dolomitici, si torna a discutere di chiusure e pedaggi
Un comunicato stampa di Mountain Wilderness Italia onlus.
22 gennaio 2015
L’associazione Mountain Wilderness si associa al comunicato di CIPRA Italia per quanto riguarda la paventata idea di chiusura al traffico motorizzato (privato) sui 4 passi Dolomitici (Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo) ed è contraria all’istituzione di un ticket volto alla regolamentazione dello stesso.
Istituire un pedaggio su tali passi dolomitici, oltre a non incidere seriamente sulla limitazione dei passaggi motorizzati confermerebbe ancora una volta come la montagna, ed in questo caso specifico un bene UNESCO, sia facilmente fruibile, acquistabile e consumabile come un qualsiasi altro prodotto di nostro uso giornaliero con il semplice denaro, e non dimentichiamo che chi più ne ha, più ne fa uso.
Ovvio che in ogni caso ci si deve confrontare con esercenti ed albergatori per poter ricostruire un sistema più consono all’aspetto ambientale e storico di questi luoghi. Mountain Wilderness in questi ultimi anni si è spesa in tal senso, sia pur cercando di mantenere fermi gli irrinunciabili principi di severa tutela del territorio.
Ricordiamo che le infrastrutture e le possibilità di raggiungere questi luoghi certo non mancano, come gli impianti di risalita ed il trasporto collettivo. Proprio su quest’ultimo argomento si dovrebbe allargare il ragionamento con proposte di ulteriore incentivazione di fruibilità del servizio di trasporto pubblico. È una proposta volta sia al turista come alternativa, sia come richiesta di intensificazione dell’esercizio volta ai governi provinciali che amministrano questa zona.
Vale la pena ricordare una collaborazione fattiva nel recente passato, fra le tre province di Trento, Bolzano, Belluno, che con le rispettive società pubbliche di trasporto, Trentino Trasporti, SAD, Dolomiti bus pianificarono una sorta di anello con corse di linea estive, con discreta frequenza nell’intera giornata. L’idea purtroppo pur essendo ancora parzialmente in atto non è decollata pienamente, ma questo dimostra che con la volontà politica gli orizzonti si possono allargare di molto e quindi noi di MW chiediamo di rivisitare quel progetto rafforzando la collaborazione fra le province, applicando l’intensificazione delle corse possibilmente fino a raggiungere cadenzamenti precisi e frequenti e con unicità ed omogeneizzazione del ticket, cosa quest’ultima che al tempo creò dei problemi. Se ciò si avverasse potrebbe essere accompagnato, nel periodo estivo, dalla chiusura dei 4 passi al traffico privato dalle 9.00 alle 16.00.
Noi di MW crediamo che questa sia l’unica e possibile strada da perseguire per quanto riguarda una sostenibile accessibilità alla zona, in fin dei conti sarebbe anche abbastanza semplice e poco remunerativo per le amministrazioni. Pertanto con i nostri punti fermi rimaniamo in attesa di una esigibile proposta politica, consci anche del difficile passaggio culturale necessario perché ciò abbia inizio. Infine, sia noi che altre associazioni di stampo “protezionista”, sappiamo di dover pazientemente ascoltare e leggere nei nostri confronti le pesanti e ricorrenti critiche di Confindustria ed ambienti affini del Veneto, spesso siamo tacciati come assurdi portatori di ideologie fuori tempo e sovente legati all’idea bucolica di un paesaggio da quadretto “neoimpressionista”, ma le testimonianze che così non è ci sono e sono pure corpose, certo bisogna saperle ascoltare e capire.