Pedaggi sui passi alpini

La posizione di Mountain Wilderness

Da tempo si discute su come limitare il traffico sui passi alpini o in ambienti delicati delle montagne italiane. Alcune amministrazioni hanno già scelto, fra tanti proponiamo solo alcuni esempi relativi a Dolomiti e Piemonte:

  • Strada delle Tre Cime di Lavaredo, pedaggio di € 18 ad auto che comporta un introito annuale al comune di Auronzo (BL) di € 1.400.000. Non limita l’accesso ed ha avuto come conseguenza la costruzione di tre enormi parcheggi su livelli diversi in prossimità del Rifugio Auronzo, quota 2350.
  • Strada di passo Rombo (BZ), € 5 ad auto, non ha risolto alcun problema di traffico.
  • Strada del Glossglockner (AUT), € 26 ad auto, 900 mila passaggi di auto all’anno.

Altre amministrazioni, specialmente parchi naturali, hanno imposto il pagamento dei parcheggi in quota con cifre che variano dai 5 agli 8 euro giornalieri, senza risolvere problemi di traffico nonostante la presenza di bus navetta, pensiamo a Val Veneggia (Parco di Paneveggio) o valle di Tovel e Val Genova (Parco Adamello-Brenta).

In Piemonte sono da tempo in funzione parcheggi a pagamento a:

  • Pian del Re, a due passi dalle sorgenti del Po, punto di partenza, tra le altre mete, per il Monviso;
  • Pian della Mussa, un tempo importante fonte di approvvigionamento idrico per la città di Torino e storico punto di partenza per le gite dei torinesi d’antan verso la Bessanese ed altre cime.

Le strade di accesso al Col del Nivolet e Colle del Sommeiller, strade non di transito ma solo di accesso, invece, sono chiuse per periodi limitati dell’anno (week end estivi o le due settimane centrali di agosto, anche a seguito delle richieste di Mountain Wilderness.

In queste settimane, specialmente da parte di amministrazioni comunali, si sta valutando l’estensione di iniziative simili sui passi del gruppo del Sella, del Passo dello Stelvio, nell’area del Nivolet, in quella di Bardonecchia ed in altre realtà piemontesi e lombarde.

Mountain Wilderness evidenzia alcune riflessioni:

  • la montagna si sta trasformando in area a spazi limitati dove per frequentarla, come già avviene per le spiagge marine, si deve pagare ogni servizio;
  • le proposte delle amministrazioni non intendono risolvere il problema dell’accesso alle alte quote con le auto, ma solo incassare pedaggi per permettere la manutenzione della viabilità esistente, o addirittura per estenderne la percorribilità fino ai limiti di aree glaciali.

Se questi sono gli obiettivi che si raggiungono, cioè se l’accesso alla montagna con le auto non trova limitazioni nemmeno con i severissimi pedaggi previsti in Austria o sulle Tre Cime di Lavaredo, è necessario trovare altri strumenti.
Mountain Wilderness intende, per quanto possibile, fermare le auto nei fondovalle, in ogni situazione.
Ai cittadini, ai lavoratori che frequentano i passi vanno quindi forniti servizi:

  • parcheggi di testata che fermino le auto prima dell’inizio delle grandi salite;
  • strutturare una flotta di navette, pubbliche o private, a cifra stabilita dalle amministrazioni pubbliche, che con periodicità molto frequente porti le persone in quota;
  • dove possibile favorire e riprendere una cultura del camminare e dell’uso della bicicletta;
  • valutare la chiusura delle strade a fasce orarie, ampie, con libertà di accesso nelle prime ore del mattino e nelle ore serali e notturne;
  • dove possibile, quindi dove già presenti, usare come alternativa per il raggiungimento delle alte quote impianti funiviari o seggiovie.

L’obiettivo politico delle amministrazioni pubbliche non deve consistere nel fare cassa, ma nel ripulire le montagne dalla presenza di estensioni di parcheggi sempre più invadenti ed impedire il diffondersi dell’inquinamento da traffico in montagna per offrire agli escursionisti una montagna reale, pulita, capace di ricostruire spazi e momenti di silenzio e riflessione.

Va da sé che Mountain Wilderness mantiene punti fermi sull’uso delle strade forestali, delle carrozzabili d’alta quota e delle mulattiere. Questo insieme corposo di viabilità va mantenuto severamente chiuso al traffico automobilistico privato (estendendo il divieto ai quad e alle motoslitte in inverno) ed utilizzato esclusivamente per ragioni di lavoro, di servizio a rifugi in quota e per interventi legati alla sicurezza e al soccorso alpino.

Il Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness Italia.

info@mountainwilderness.it