Quattordici motivi per opporsi al raduno dei quad a Falcade

Quali sono i motivi per cui Mountain Wilderness si oppone al raduno dei quad, di Roberto Serafin.

Luigi Casanova, intervistato da Roberto Serafin per mountcity, spiega i motivi per cui MW ha deciso di presentare un esposto alle Procure di Trento e Belluno con lo scopo di impedire il raduno dei quad a Falcade.

Roberto Serafin

 

1) Perché non rispetta né leggi italiane né normative europee in materia di tutela degli habitat, cioè di Rete Natura 2000, vedi ripetute sentenze della Corte di Cassazione. Quindi è illegittima.

2) Perché, lasciando correre (una all’anno), queste iniziative si diffonderanno ovunque.

3) Perché chi ha a cuore la fragile fauna selvatica presente su questi ambienti, sa che siamo o nel periodo di cova o nel periodo di nascita dei polli (pernici, galli forcelli), avifauna a rischio di estinzione sulle Alpi e tutelata in tutta Europa.

4) Perché non è vero che questi signori percorrono queste strade a 20 Km/h. Forse dopo il nostro intervento, ma se guardate i loro siti li vedete scorrazzare in ogni ambito alpino, sulla neve e in estate, li vedete sulle vette e li vedete orgogliosi delle loro presunte imprese.

5) Perché, una volta taciuto su questo, si dovrà tacere per ogni raduno di moto o altri mezzi a motore.

6) Perché in Austria, Svizzera, Baviera, Francia, le montagne sono definitivamente interdette ai mezzi a motore. Diverso è l’uso che ne fanno chi la montagna la coltiva, forestali, boscaioli, pastori. Questi sono i veri montanari, persone che hanno diritto di vivere le montagne nella loro intimità e che conoscono i limiti della natura. Osceno l’uso di chi la “usa” per ricreazione selvaggia.

7) Perché siamo in prossimità delle aree tutelate come monumento naturale dall’UNESCO.

8) Perché si attraversano aree Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Conservazione Speciale.

9) Perché si passa in prossimità di un parco naturale, Paneveggio – Pale di San Martino, nemmeno interpellato nella richiesta di autorizzazioni.

10) Perché anche chi desidera incontrare silenzio in montagna vive un suo diritto che non può essere vilipeso da chi in montagna impone la cultura della città: velocità, rumori, inquinamento.

11) Perché mentre stiamo faticosamente lavorando per liberare i passi dolomiti dal traffico a motore, iniziando da passo Sella, non possiamo permettere che spazi naturali quasi intonsi vengano violati da tanta arroganza. 

12) Perché zone alpine che vivono sofferenza economica ben maggiore dell’area di Falcade, Val Maira e Balme, stanno dimostrando che la montagna può essere liberata dai motori e il turismo vivere sostenendo altre nicchie culturali ed altre sensibilità.

13) Perché l’uomo, almeno in montagna, deve porsi un limite e lasciare spazio a qualche nicchia di natura.

14) Perchè chi ama la Dolomiti, le frequenta in modo silenzioso e rispettoso e non le invade con i motori.