Eliski: motore o freno per il turismo di montagna?

Convegno sull’eliski

QUANDO: Sabato 6 Maggio 2017,

DOVE: presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale di Saint Christophe (AOSTA), Località Chef Lieu 4

PROMOSSO  DA: Legambiente Valle  d’Aosta

Interverranno i seguenti relatori:
Vanda Bonardo, Responsabile Nazionale Alpi di Legambiente
Simone Papuzzi, Presidente della Commissione Tutela Ambiente Montano CAI del Veneto
Michele Comi, Guida Alpina, Lombardia. Socio Mountain Wilderness
Gianni Castagneri, Assessore del Comune di Balme
Alessandra Piccioni, Vicepresidente Circolo Legambiente Valle d’Aosta
Pietro Giglio, Presidente Associazione Guide Alpine Valle d’Aosta
Daniele Piellier, Presidente del Consorzio Naturavalp, Valpelline
Matteo Alberti, Gruppo No-Eliski in Valgrisenche
Moderatrice: Maria Pia Simonetti, Direttivo del Circolo Legambiente Valle d’Aosta
Conclusioni: Denis Buttol, Presidente del Circolo Legambiente Valle d’Aosta

No eliski, 1999 – foto Archivio MW Italia

Dal 1988 la Valle d’Aosta, unica regione in Italia, si è dotata di una legge per consentire e
regolamentare l’attività dell’eliski, e da subito questa forma di turismo invernale ha diviso
l’opinione pubblica. L’impatto ambientale, le questioni relative alla sicurezza, la reale ricaduta
economica sui territori: questioni che sollevano interrogativi sull’opportunità di continuare a
consentire lo svolgimento e la promozione di questa particolare forma di sci.
Da circa un anno nella nostra regione, e più di recente anche a livello nazionale, l’eliski è di nuovo al centro delle polemiche.
In Valle d’Aosta, il 2016 ha visto il varo, da parte dell’Amministrazione regionale, di una nuova
regolamentazione che, se da una parte rafforza il sistema dei controlli sulla sicurezza e prevede misure per limitare il disturbo alla fauna selvatica, dall’altra apre alla possibilità di creare comprensori sovracomunali, prevedendo anche l’aumento degli itinerari di discesa.
A livello nazionale, si discute la possibilità di consentire l’eliski, purché regolamentato, e molti
operatori turistici e amministrazioni locali auspicano che si arrivi ad una normativa in tal senso.
Le Associazioni ambientaliste e altri operatori della montagna, al contrario, ritengono l’eliski una pratica pericolosa, dannosa per l’ambiente, elitaria e poco remunerativa per le comunità locali. Non esistono dati attendibili sul volume d’affari che ruota intorno all’eliski, mentre il turismo dolce risulta, dati alla mano, in costante crescita. E di conseguenza il confronto continua, a livello nazionale e regionale. Siamo davvero ad una svolta, una fase in cui il modello di accesso turistico alla montagna è in gioco.
“Convintamente contrari alla pratica dell’eliski – afferma Denis Buttol, Presidente del Circolo
valdostano del Cigno verde – abbiamo deciso di dare il nostro contributo alla discussione, mettendo a confronto varie posizioni, ma soprattutto diverse realtà e situazioni: dal comune di Balme, in Piemonte, che, primo in Italia, ha deliberato di rinunciare all’eliski; alla situazione della Valpelline, dove si sperimenta il turismo dolce invernale; alla Valgrisenche, dove l’eliski è realtà da quasi 30 anni. E ascolteremo anche alpinisti e guide orientati su posizioni differenti.”
La domanda centrale è: l’eliski porta davvero un beneficio all’immagine e all’economia della
montagna, o invece non è ormai diventato un ostacolo, un elemento di disturbo che allontana i molti che prediligono un approccio più silenzioso e naturale all’ambiente alpino?
Crediamo che in Valle d’Aosta si possa gradualmente invertire la tendenza ed uscire dall’eliski.
Vogliamo discuterne, ascoltando anche chi non la pensa come noi. Al convegno del 6 maggio
presenteremo una proposta in tal senso, e invitiamo quindi amministratori, operatori turistici, guide alpine e, in generale, operatori della montagna e cittadini interessati al tema a parlarne insieme.