La newsletter di Mountain Wilderness Italia – Ottobre 2013

Le notizie dalla montagna. Mountain Wilderness Italia onlus

LE NOTIZIE

  • Oltre mille persone hanno applaudito i dirigenti del consorzio sciistico che in Val Pusteria stanno imponendo, con ogni mezzo, l’impianto che collega Monte Elmo e Croda Rossa. Un’esplosione di gente che applaudiva ogni passaggio contro gli ambientalisti, definiti incapaci di lavorare e di essere costruttivi, relegati alla tutela del capriolino e del fiore; toni da anni ’70, che denotano l’avanzare di una miseria culturale preoccupante. A sostenere la folla e gli impiantisti era presente il sindaco di Sesto Pusteria accompagnato dal sindaco di Comelico superiore (BL); quest’ultimo ha lamentato l’assenza di contributi nel Veneto, il fatto che il 95% del suo territorio sia vincolato. Accanto a queste figure istituzionali va purtroppo rilevata la presenza massiccia del mondo agricolo dell’alta montagna, anche gli allevatori sono schierati con gli impiantisti in una Provincia dove tutte le attività vivono solo grazie ai contributi pubblici. Intanto però il Tar ha confermato la sospensione dei lavori per l’ampliamento del collegamento sciistico Monte Elmo-Croda Rossa fino all’udienza del prossimo 4 dicembre. www.video33.it
  • Sabato 31 agosto su iniziativa del Parco Nazionale dello Stelvio, le strade di accesso allo storico Passo dello Stelvio sono state chiuse al traffico per permettere ai ciclisti di godere di una giornata unica e costruire cultura sulla mobilità alternativa ai motori. Quasi 10.000 ciclisti, monitorati, hanno risposto all’appello e hanno offerto all’area una giornata di festa multicolore. Oltre seimila sono saliti dal versante altotesino, quasi duemila da Bormio e un migliaio dal versante svizzero. Si è dimostrato, con semplicità, che sconfiggere la prepotenza dell’auto è possibile, ovunque e con efficacia. E che i parchi nazionali hanno le potenzialità per offrire cultura alternativa e creare sperimentazione. www.altarezianews.it
  • Gli accordi segreti sulla toponomastica dei sentieri e delle montagne imposti dal ministro delle autonomie Graziano Delrio con i vertici della SVP hanno scatenato una vera e propria guerra ideologica in Alto Adige. La segnaletica solo tedesca diffusa dall’Alpenverein è stata oggetto di sabotaggi da parte degli escursionisti italiani, e la parte di lingua tedesca ha risposto con offese sempre più pesanti contro gli italiani. La sottosegretaria Michaela Biancofiore (PDL) ha provocatoriamente ordinato a sue spese oltre 1500 tabelle segnaletiche bilingui da imporre ai territori. Non si sentiva il bisogno in terra altoatesina di scatenare questa ulteriore tensione: un minimo di diplomazia ed una trattativa aperta avrebbero evitato l’acuirsi di tensioni superflue che hanno offerto alle varie destre motivi nazionalistici per spaccare le culture anziché unire. In positivo registriamo un boom di scambi linguistici nelle scuole di cultura tedesca ed italiana: oltre 100 studenti hanno aderito al programma di inserimento linguistico in altre scuole. A dimostrazione che i giovani lavorano per l’integrazione e sono stanchi del perpetuarsi di conflitti puramente ideologici. viaggi.repubblica.it
  • Approfittando del caos scatenato dall’accordo fra il governo italiano e la SVP sulla toponomastica, Mountain Wilderness è ritornata a chiedere ufficialmente il rispetto delle tre culture linguistiche presenti nel territorio dell’Alto Adige – Sudtirol e a sostenere il superamento del nome della Vetta d’Italia. In un corposo documento inviato al Ministro Delrio e ai rappresentanti politici della SVP l’associazione ha chiesto, in pieno accordo con la Presidenza della Repubblica (1 luglio 2012), di chiamare la vetta “Europaspitze – Vetta d’Europa”, riprendendo il messaggio della costruzione di ponti culturali e di convivenza avviato fin dal 1989 da Alessandro Langer. www.mountainwilderness.it
  • Benvenuto Morandi, sindaco di Valbondione (BG) e direttore di banca, è indagato per appropriazione indebita con presunti ammanchi nei conti correnti dei suoi clienti. Una delle ipotesi è che i soldi siano serviti per ripianare i debiti della società Sviluppo Turistico Lizzola (STL), in cui il Comune ha quote per oltre il 40%, società che gestisce gli impianti sciistici della zona. Intanto il direttore è stato licenziato dalla banca, mentre continuano le indagini; non sappiamo cosa pensino i concittadini del proprio sindaco. Sappiamo però che ora Morandi, che non ha mai mancato di attaccare gli ambientalisti sempre pronti a mettere I bastoni tra le ruote al “suo” progresso, dovrà guardarsi anche dalla Finanza. bergamo.corriere.it
  • Una frana di circa 1000 metri cubi di materiale ha interessato il massiccio del Sorapiss, compreso nei territori di Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore (BL), e composto da 3 cime principali: la Punta Sorapiss, di 3.205 metri, la Croda Marcora alta 3.154 metri e le Tre Sorelle di 3.005 metri. Più precisamente la frana è scesa dalla parete del Ciadin del Laudo, cima di 2670 metri. Secondo i geologi crolli di questo tipo sono abbastanza normali sulle Dolomiti, e il Soccorso Alpino dopo le necessarie ricerche sostiene non vi siano persone coinvolte dalla caduta di materiale. www.montagna.tv
  • L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una mozione che prevede di bloccare tutte le autorizzazioni per i nuovi impianti eolici nell’isola, in attesa che venga approvato il Piano energetico regionale. L’Assessore regionale all’energia sostiene però l’impossibilità del Governo di porre un blocco alle autorizzazioni: in caso di saturazione della rete elettrica si può procedere ad una sospensione per otto mesi delle autorizzazioni, ma non ad un blocco. L’Aula intanto ha votato all’unanimità anche l’emendamento che prevede la trasmissione alle Procure della Repubblica e agli organi giudiziari competenti degli atti istruttori delle autorizzazioni concesse negli ultimi anni dalla Regione per la realizzazione di Parchi eolici.
    www.adnkronos.com
  • L’incarico dell’assessore all’ambiente della Regione Emilia Romagna, Sabrina Freda, è stato revocato dal Presidente regionale Vasco Errani. In un comunicato le associazioni ambientaliste, sostenendo l’operato dell’assessore “dimissionato”, esprimono le proprie preoccupazioni ed affermano che «continueremo a vigilare sul nostro territorio, con la speranza che la revoca delle deleghe a Sabrina Freda non comporti un cedimento di attenzione nei confronti della tutela dell’ambiente, del paesaggio e degli interessi collettivi a favore di interessi meramente economici e di potere».