Maurizio Fermeglia

In ricordo di Maurizio Fermeglia. Di Luigi Casanova

Maurizio Fermeglia al 101° congresso del CAI a Roma durante il suo incisivo, chiaro, circostanziato e applaudito intervento

Ieri, 25.02, in montagna, ci ha improvvisamente lasciati Maurizio Fermeglia. Un onore per me averlo conosciuto e un po’ seguito. Docente e già rettore dell’Università di Trieste, Maurizio è riuscito a camminare assieme a molte associazioni. A donare a esse una sconfinata generosità, contenuti di alto profilo scientifico e etico, passione e vi assicuro una innata simpatia e empatia.

Ho potuto conoscerlo solo da troppo poco tempo. Ma ha lasciato tracce indelebili nel CAI e nella Commissione TAM del Friuli, nella direzione del WWF, negli amici di INSILVA, in Legambiente, nel gruppo del coordinamento degli ambientalisti del Cadore, e in Mountain Wilderness. Nel notiziario ci ha onorati di un suo intervento sui temi energetici.

Per come l’ho compreso diffondeva l’ambientalismo di oggi e del domani: ricco di conoscenze e scienza, di amore, di analisi economica sulla società. Stava attuando, forse inconsapevolmente, sicuramente grazie alla sua lungimirante intelligenza, l’indirizzo, il percorso che ci hanno fornito due studiosi come Bruno Latour e Schultz nel loro lavoro “Facciamoci sentire”.
Grazie Maurizio.  

Luigi Casanova