Croda Rossa – 2-3 Agosto 2014

Passo Monte Croce Comelico – rifugio Prati di Croda Rossa – Croda Rossa – Dolomiti da toccare

È come immergersi nell‘affascinante paesaggio montano, riempirsi gli occhi di una bellezza sublime. Dalla Val Fiscalina (Bagni di Moso) verso Croda Rossa a un‘altitudine di 1950 m. Un luogo idilliaco, al cospetto dalla Cima Tre Scarperi (3148 m) e del massiccio Croda Rossa/Cima Undici. Qui vive un piccolo branco di renne delle Alpi. Le Dolomiti di Sesto sono a portata di tutti. Per avventurarsi, invece, lungo il Sentiero dei Camosci fino al Costone di Croda Rossa, bisogna avere una certa esperienza. Per la salita alla cima della montagna affrontiamo una via ferrata, tra le più famose delle Alpi insieme alla Strada degli Alpini, che segue le tracce del fronte dolomitico della Grande Guerra. C’è anche un Museo all’aperto a 45 minuti dai Prati di Croda Rossa.

Il nostro trekking inizierà dal Passo Monte Croce Comelico, 1628 m. Qui c’è un ampio parcheggio dove lasceremo alcune auto. Le altre le porteremo al parcheggio Bagni di Moso (Val Fiscalina) perché ci serviranno per riprendere le altre auto al Passo M. Croce Comelico il giorno successivo.

1 giorno – Ritrovo al mattino (8.30-9.00) al Passo Monte Croce Comelico. Si prende il sentiero iniziale 124 e poco dopo ci si inoltra sul n. 15°(Carta Topografica “Tabacco 010”), sentiero abbastanza facile che porta ai prati di Croda Rossa, 1914 m. Ad un certo punto si prende il sentiero 15b che su forte pendenza arriva al Castelliere, 2168 m. Tempo ore 2.30/3.00. E’ il punto di partenza di una delle pù famose ferrate delle Dolomiti. Pausa con pranzo al sacco. Successivamente, in discesa sempre per lo stesso sentiero si incrocia quello più in basso (15a) e si arriva al rifugio. Tempo ore 1.30/2.00 circa.

Chi non vorrà prendere il sentiero 15b, potrà proseguire per il più semplice sentiero 15a (che passa un po’ più sotto) e che porterà direttamente al rifugio “Prati di Croda Rossa” (dove pernotteremo).

Il rifugio che ci ospiterà avrà per noi a disposizione 15 posti letto. Il costo del pernottamento, cena, dormire e prima colazione sarà di € 40 a persona + 0,70 centesimi tassa di soggiorno comunale.

Se il gruppo sarà eventualmente più numeroso, bisognerà organizzarci con le tende (cena comunque in rifugio).

L’arrivo in rifugio sarà previsto per il tardo pomeriggio quindi, non arrivando tardi, prima di cena, avremo modo di ritrovarci per un confronto sulle opere impattanti in costruzione nella zona vicina.

Monte Elmo-Croda Rossa: collegamento “svelato”

Si parla, a ragione, di nuovo progetto in quanto il progetto precedente, sul quale pende tuttora un ricorso ambientalista al Tar di cui si attende ormai solo la pubblicazione della sentenza, è stato completamente rivisto e modificato. Modificato anche in virtù delle veementi proteste ambientaliste che hanno incontrato, in parte, anche la condivisione voluta o forzata della società impiantistica. La società ha elaborato il nuovo progetto, come ha avuto a sottolineare nel suo intervento anche il sindaco di San Candido, azionista per il suo comune nella società impiantistica presieduta da Franz Senfter.

Il nuovo progetto continua a prevedere i due nuovi impianti di risalita, con rispettive piste di discesa, che collegheranno le due montagne attraverso la località in quota dell’Orto del Toro partendo dal versante Kristler dell’Elmo per giungere alla stazione a valle della pista Signaue. Solo che lo faranno con un tracciato sostanzialmente nuovo che, abbassandosi sensibilmente, salvaguarderà del tutto sia l’ambiente storico rurale della località Negersdorf, come pure eviterà anche l’attraversamento del rio Villgrater. L’abbassamento della quota della stazione a valle sul versante dell’Elmo consentirà anche di salvaguardare i due preziosi biotopi, il Langbödenle Moos e lo Seikofl, interessati invece dal progetto abbandonato.

5 anni fa, il 26 giugno 2009, UNESCO offriva alle Dolomiti il patrocinio di Monumento naturale dell’Umanità. Si concludeva una lunga e complicata azione sociale e politica che Mountain Wilderness aveva avviato a Cortina d’Ampezzo, affiancata da SOS Dolomites e Legambiente, con la raccolta di 12.000 firme poi depositate presso il Ministero dei Beni culturali.

Il mondo politico delle Dolomiti e la stessa Fondazione tendono a cancellare la storia reale di questa grande vittoria ambientalista, mentre noi diamo atto alle istituzioni di avere lavorato con intensità e una visione propositiva al progetto, ma questo è avvenuto solo dopo il 2005 e solo dopo che Mountain Wilderness, da sola, aveva reso fertile il terreno presso i ministeri.

Sono trascorsi cinque anni e a nostro avviso la situazione progettuale e del consenso su Dolomiti UNESCO è ferma all’anno zero. Nessuno conosce i contenuti, neppure parziali, dei documenti di gestione dell’area (paesaggio, geologia, aree protette, mobilità, turismo sostenibile, formazione, marketing). Ogni forma di partecipazione diretta è preclusa. La Fondazione è uno strumento che ad oggi distribuisce, anche in modo contraddittorio, solo marchi. Intanto nelle aree che circondano Dolomiti UNESCO, in luoghi incantevoli, i politici delle cinque province offrono nuovi spazi di erosione alle ruspe, nuove aree sciabili vengono aperte e sostenute, quasi ovunque, con denaro pubblico. Attorno a Croda Rossa verso il Comelico. Le aree di Serodoli a Madonna di Campiglio. A Moena si avvia un impianto che straccerà i boschi del Latemar. Ovunque quanto rimane di intatto nei piccoli torrenti viene umiliato dall’imposizione di nuove centrali e centraline idroelettriche. Le moto e le auto continuano ad inquinare, anche con assordanti rumori, i passi delle Dolomiti. Ed in Veneto si vuole attraversare il Cadore con una nuova autostrada.

Questi saranno i temi che Mountain Wilderness inserirà nel libro nero che sarà presentato nell’estate 2015 all’UNESCO a Parigi.

La manifestazione alla Croda Rossa, luogo ancora integro e capace di offrirci emozioni altrove perdute, vuole essere un richiamo alla Fondazione Dolomiti UNESCO affinchè intervenga, con urgenza, a fermare questa macchina politica impazzita che sta distruggendo definitivamente quanto rimane di integro nel territorio delle Dolomiti.

2 giorno – La mattina, dopo l’ottima colazione, prenderemo la via di discesa per il sentiero n.15, verso il parcheggio a Bagni di Moso (dove troveremo le nostre auto che ci riporteranno al passo Monte Croce Comelico). Tempo ore 2,15 circa (in caso di emergenza, dal rifugio ci sarà la possibilità di prendere la cabinovia fino a valle). Al Passo Monte Croce Comelico ci saluteremo ed ognuno di noi potrà rientrare alle proprie abitazioni.

Ma per i più vicini e per chi vorrà concludere la domenica si potrà prendere un sentiero, opposto a quello della Croda Rossa (n. 149), molto facile e breve per la Malga Alpe di Nemes 1877 m. Qui ci saranno ad aspettarci degli ottimi dolci.

Per informazioni:
rifugio Prati di Croda Rossa tel. 0474-710651
per MW – Giancarlo Gazzola cell. 340 5982442

gazzola@mountainwilderness.it