Piemonte, la legge regionale che disciplina gli sport e l’attività di volo in zone di montagna: un’occasione persa.

Revisione della disciplina regionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina delle attività di volo in zone di montagna.

In data 31 Gennaio 2017, la Regione Piemonte ha approvato il Testo unificato del disegno di legge regionale n. 213 e delle proposte di legge regionale n. 103 e 208 con cui revisiona “la disciplina regionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina delle attività di volo in zone di montagna. Modifiche della legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2”.

Mountain Wilderness esprime rammarico per la legge approvata il 31 gennaio dal Consiglio regionale del Piemonte “Revisione della disciplina regionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina delle attività di volo in zone di montagna”.
Una legge votata quasi all’unanimità dal Consiglio, frutto di un compromesso fra due DDL, uno della maggioranza e uno della minoranza. Viene infatti confermata la scelta di demandare ai comuni e alle unioni montane il compito di individuare le aree deputate all’attività di eliski, le cosiddette “aree sciabili”, pur limitando la possibilità a quei comuni che hanno nel proprio territorio impianti di sci attivi, ovvero quasi tutti i comuni di alta montagna, con l’esclusione della Val Maira.

No eliski in Val Formazza. Foto: Toni Farina

Con questa legge la regione perde un’occasione di dare concretezza al concetto di “sviluppo sostenibile” di cui tanto si parla. Al contempo, abdica al suo ruolo di ente di governo e pianificazione del territorio. E non migliorano di molto il nostro giudizio i paletti che prevedono il divieto nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000: sono infatti “salvaguardate” le attività di eliski esistenti alla data dell’approvazione della legge laddove è già stata fatta la valutazione di incidenza (vedi Parco naturale Alta Valsesia e i siti Rete Natura 2000 della Val Susa e della Val Formazza).
Pur comprendendo le difficoltà di vietare una pratica quando si è ormai diffusa in molte aree montane della regione, e apprezzando lo sforzo teso a porre dei limiti, ad esempio vietando l’eliski nei giorni festivi, Mountain Wilderness conferma la necessità di un divieto totale di un’attività che trascende il limite, etico e ambientale, è insignificante dal punto di vista economico e determina un marchio di qualità ambientale e turistico negativo per le regioni che lo autorizzano, in particolare se confinano, come il Piemonte, con nazioni come la Francia che lo hanno vietato da tempo.
Tuttavia proprio dai comuni virtuosi potrebbe arrivare l’indicazione di una diversa via. Mountain Wilderness plaude ancora una volta alla scelta del Comune di Balme che, con la sua delibera contraria all’utilizzo a scopo ludico dei mezzi a motore sul proprio territorio (approvata il 30 novembre 2016), indica un percorso virtuoso e innovativo che altri comuni si apprestano a seguire.
La vera innovazione non sta nella montagna motorizzata, ma altrove, e gli enti preposti alla regolamentazione del loro utilizzo devono avere il coraggio di indicare e percorrere strade in direzione di un futuro davvero sostenibile. Per questo si esorta la Regione Piemonte a prendere esempio dal piccolo Comune di Balme, sostenendone il percorso di sviluppo e rivedendo quanto prima le sue scelte in materia di volo turistico in montagna.

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