Nuovi impianti all’Alpe Devero, tutte le ragioni del NO

Mountain Wilderness, dopo aver ricevuto la lettera di tre albergatori dell’Alpe Devero che chiedono di porre un freno al demenziale progetto di collegamento sciistico con San Domenico, ha inviato a sua volta una lettera alle istituzioni, spiegando quali sono le ragioni del NO.

Parco Alpe Veglia Devero 

Oggetto: Ampliamento del comprensorio sciistico di San Domenico di Varzo e collegamento con l’Alpe Devero

In una lettera del 25 settembre scorso inviataci da tre operatori turistici dell’Alpe Devero siamo venuti a conoscenza dell’ipotesi di ampliamento dell’area sciistica dell’Alpe Ciamporino (facente parte del comprensorio San Domenico di Varzo) e relativo collegamento con la zona dell’Alpe Devero.
In tale lettera i firmatari esprimono la loro “contrarietà” alla citata ipotesi, motivando tale atteggiamento con la preoccupazione che l’eventuale realizzazione del collegamento impiantistico Alpe Ciamporino- Devero attraverso il Monte Cazzola comprometta in modo sostanziale l’ambiente dell’Alpe Devero. Nella lettera si afferma che:
“Dall’istituzione del Parco naturale siamo coinvolti, insieme all’Ente Parco stesso e alla Regione Piemonte, nella creazione e nello sviluppo di un’area capace di distinguersi e di risaltare in tutto l’arco alpino per la sua unicità e stato di conservazione, peculiarità che in questi anni hanno attratto turisti sempre più numerosi e attenti a queste caratteristiche.”

Parco Veglia-Devero. Foto: Luigi Ranzani

Mountain Wilderness esprime apprezzamento per l’azione civica dei firmatari e ne condivide appieno le preoccupazioni. Riteniamo infatti che le ipotesi in oggetto siano assolutamente fuori luogo. E fuori dal tempo. Disastri ambientali a parte, ci si chiede come sia possibile ipotizzare ampliamenti di domini sciistici a simili quote alla luce dei cambiamenti climatici in atto, che già ora stanno creando notevoli problemi anche a stazioni a quote più elevate, costrette per sopravvivere a far leva sulla “generosità” degli enti pubblici (quali la Regione Piemonte), e quindi dei cittadini contribuenti.
Ma non sono le questioni di ordine economico (che tuttavia dovrebbero preoccupare gli enti in indirizzo) alla base delle priorità della scrivente associazione. Mountain Wilderness si chiede infatti come l’ipotesi di estensione del dominio sciistico di San Domenico all’Alpe Devero si armonizzi con gli impegni della Regione Piemonte in materia di tutela paesaggistica, conservazione della biodiversità, sviluppo sostenibile e green economy. Le citate ipotesi sono infatti tutto fuorché sostenibili sotto il profilo ambientale in generale.
Di più. Contrastano in modo nettissimo con l’anima profonda di Devero: un’area che, per le sue peculiarità storiche, paesaggistiche e naturalistiche, è stata inserita nel primo gruppo di aree naturali protette istituite dalla Regione Piemonte del 1978. E che oggi, dopo decenni di attività da parte dell’ente di gestione, costituisce un mirabile esempio di integrazione fra natura, attività agropastorali e turismo. Scelte che hanno pagato, come dimostra il notevole apprezzamento da parte dei molti frequentatori che giungono in ogni stagione, inverno compreso. Visitatori provenienti in grande quantità anche da oltralpe e che certo non tollererebbero compromissioni.
L’Alpe Devero non è un’area depressa che necessita di sostegno economico, ma si trova al centro di un comprensorio escursionistico di grande pregio. Fra il Grande Ovest e il Grande Est di Devero transita l’Alta Via dei Walser, che unisce il Passo del Sempione all’alta Formazza e alla Val Bedretto. Da Baceno sale la Via dell’Arbola che collega Devero con la Riserva naturale svizzera di Binn.
Che si vuole di più? Compromettere questo tesoro?
E ancora. Approvare l’ipotizzato collegamento impiantistico sarebbe in palese contrasto con provvedimenti che la Regione Piemonte ha da poco approvato, nel rispetto delle regole dell’Unione Europea e della Direttiva Habitat e Uccelli, quali le misure di conservazione dei siti della rete Natura 2000 comunitaria. Sull’area interessata insiste una ZPS (Zona di Protezione Speciale della Direttiva Uccelli), all’interno della quale le norme non prevedono ampliamenti di impianti ma solo il loro adeguamento tecnico, anche con la riduzione numerica degli stessi. Oppure, il Piano Paesaggistico Regionale, approvato il 3 ottobre 2017 con l’intesa del Ministero dei Beni Culturali che prevede l’integrità del crinale del Monte Cazzola dove si ipotizza di arrivare con un impianto funiviario da cinquanta posti a viaggio e piloni di alcune decine di metri di altezza.
Ci si chiede: come potrebbe la Regione Piemonte venir meno a regole da essa stessa stabilite? Con il rischio tra l’altro di creare un precedente assai pericoloso e andare incontro a inevitabili contenziosi legali.
Il 2017 è stato dichiarato Anno internazionale del Turismo sostenibile dall’ONU. Dire NO all’ipotesi di collegamento sciatorio San Domenico di Varzo- Alpe Devero sarebbe un bel modo di onorarlo. In caso contrario, sarebbe un venir meno a precise responsabilità istituzionali e morali. A queste Mountain Wilderness richiama il Governo della Regione Piemonte. Ne va del futuro sostenibile dell’intero arco alpino piemontese.

In Val Buscagna, verso la Scatta d’Orogna

 

La lettera è stata inviata ai seguenti destinatari:

Presidente Regione Piemonte
Sergio Chiamparino
presidente@regione.piemonte.it

Vicepresidente Regione Piemonte
Aldo Reschigna
vicepresidenza@regione.piemonte.it

Assessore all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi
Alberto Valmaggia
assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it

Assessore Cultura e Turismo Regione Piemonte
Antonella Parigi
lacultura@regione.piemonte.it

Alla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Piemonte
quinta.commissione@cr.piemonte.it

Alla Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Piemonte
Silvana Accossato
silvana.accossato@cr.piemonte.it

Al Presidente dell’Ente di Gestione delle Aree protette dell’Ossola
Paolo Crosa Lenz
presidente@areeprotetteossola.it

e pc

Pro Natura
<torino@pro-natura.it>, Vanda Bonardo
Legambiente Piemonte
fabio.dovana@legambientepiemonte.it,
WWF
info@gboropa.it,
Lipu
info@liputorino.it
GR Piemonte COLONNA Michele
michelecolonna1952@hotmail.it
Italia Nostra
torino@italianostra.org,
CITAM Piemonte
m.allamandola@gmail.com>

Presidente Guide Alpine Piemonte
Giulio Beuchod
gbeuchod@libero.it