Querela bavaglio contro Luigi Casanova, Presidente Onorario di Mountain Wilderness Italia
L’accusa: diffamazione aggravata per aver preteso rispetto per l’ambiente
In Tribunale a Belluno il 13 novembre 2020 si terrà la prima udienza del processo penale contro il presidente onorario di Mountain Wilderness Luigi Casanova colpito da una querela bavaglio per aver scritto e condiviso un articolo intitolato “Davvero i quad liberano i sentieri dagli alberi caduti?”nel quale denunciava prepotenze e violazioni della normativa ambientale dell’Associazione Quad in Quota.
Inizia il dibattimento penale del processo a carico del presidente onorario dell’associazione Mountain Wilderness Luigi Casanova, querelato dal Presidente dell’associazione Quad in Quota, per aver firmato e poi condiviso sul sito dell’associazione Mountain un articolo critico sulle prepotenze e sulle violazioni della Mountain Quad di alcune direttive europee e locali sulla tutela ambient durante la manifestazione annuale del raduno dei quad.
Il processo penale nasce da una querela sporta il 7.12.18, che lamentava la diffamatorietà del contenuto di un articolo pubblicato anche sul sito di MW che sosteneva che Quad in Quota nel raduno annuale di Quad avesse violato le normativa e le prescrizioni in materia ambientale ed accusava membri dell’associazione Quad in Quota di aver rubato le bandiere della Mountain Wilderness che protestava contro lo scempio ambientale che i raduni provocavano.
Mountain Wilderness, dal canto suo, esprime suo supporto incondizionato al Presidente Onorario Casanova, ora e per tutta la durata del processo, e sottolinea come la diffusione di notizie vere non può configurare reato in una democrazia, laddove queste siano esposte in maniera continente e se di pubblico interesse. La difesa dell’ambiente non può essere minacciata dall’ennesimo caso di querela bavaglio che mira a intimorire ambientalisti e associazioni che hanno come unico scopo quello della tutela dell’ambiente e della montagna. La pericolosità di queste querele bavaglio per la libertà di manifestazione del pensiero e per i difensori dell’ambiente emerge dalle recenti dichiarazioni della Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović, che lo scorso 27 ottobre 2020 ha segnalato – citando anche l’Italia – che le querele bavaglio contro human rights defenders sono «un problema noto da tempo che tuttavia si sta amplificando negli ultimi mesi e giornalisti, attivisti e gruppi di difensori dei diritti umani sono l’obiettivo preferito di queste cosiddette SLAPP, querele strategiche che ostacolano la partecipazione pubblica».
Mountain Wilderness difende e difenderà nei tribunali e nelle piazze sempre il diritto a criticare chi rovina natura, ambiente e montagna.
Il capo di imputazione
Maggior informazioni
Luigi Casanova, indagato 348.3592477
Avv. Nicola Canestirni, avvocato 339.8125835