Terminillo, il Ministero della Transizione Ecologica interviene sul procedimento di autorizzazione del TSM, e conferma la validità delle Osservazioni presentate da 20 Associazioni

La nota del Ministero della Transizione Ecologica del 14 maggio, che invita la Regione Lazio “a porre in essere, in via di autotutela, ogni necessaria iniziativa con riferimento alle non conformità evidenziate”, dimostra senza ombra di dubbio la fondatezza delle Osservazioni al progetto presentate da 20 Associazioni che si battono sia per il rispetto della legalità che per un futuro migliore e diverso del Terminillo.

La Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del MITE contesta la validità della pronuncia positiva di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), rilasciata a gennaio di quest’anno dal Direttore della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti, confermando la illegittimità degli ampliamenti, delle delocalizzazioni e delle nuove realizzazioni di impianti sciistici e opere connesse, non consentiti dalle norme di tutela nazionali e comunitarie relative alla conservazione e tutela della Rete Natura 2000, al cui interno ricadono le pesanti trasformazioni ambientali e paesaggistiche programmate dal TSM ricorrendo a deroghe che il MITE ritiene del tutto infondate.

Foto: Andrea Bollati

A questo punto ci aspettiamo che l’Area VIA della Regione Lazio ritiri, in autotutela, il parere di VIA e di VINCA e risolva le non conformità segnalate dal MITE, riconoscendo gli impatti sugli habitat. Un riconoscimento che porterà alla bocciatura del collegamento nella Vallonina ed alla chiusura del provvedimento nel rispetto della legalità.

Il MITE si è correttamente espresso solo su di un aspetto di propria competenza – la tutela delle aree protette della Rete Natura 2000 – ma rimangono validi numerosi altri aspetti problematici del TSM quali la incoerenza con la pianificazione paesaggistica, il mancato ricorso alla Valutazione Ambientale Strategica, la mancata considerazione degli usi civici, la natura fallimentare delle sue aspettative in termini di sviluppo socioeconomico del Terminillo, aspetti che hanno alimentato un ben motivato ricorso al TAR da parte delle Associazioni.

Appare sempre più chiaro come il futuro del Terminillo vada progettato in modo radicalmente diverso, con il rafforzamento della tutela delle sue risorse ambientali e paesaggistiche – il Terminillo rimane l’unica grande montagna del Centro Italia non istituita in area protetta, pur essendo in stretto contatto ecologico con i Parchi Nazionali dei Monti Sibillini, del Gran Sasso Laga, della Maiella Morrone e del Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise – e con la promozione di un diffuso tessuto di ricettività, ospitalità, sentieristica, attività legate alle produzioni locali.

Foto: Andrea Bollati

Alla luce di questo intervento del MITE le Associazioni auspicano un radicale mutamento di rotta della Regione Lazio, della Provincia di Rieti e dei Comuni, nella certezza che questo mutamento di rotta potrà garantire in tempi brevi un futuro sostenibile ma nel contempo più prospero al Terminillo; un ripensamento che – in un momento storico epocale – potrà anche mostrare ai cittadini e agli operatori reatini il volto di una Amministrazione Pubblica realmente orientata alla qualità di vita dei cittadini.

WWF Lazio, Club Alpino Italiano GR Lazio, Italia Nostra – Sabina e Reatino, LIPU-Birdlife Italia, FederTrek – Escursionismo  Ambiente, Salviamo l’Orso, ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, Salviamo il Paesaggio Rieti e Provincia, Altura Lazio, Mountain Wilderness Italia, Postribù, Inachis Sez. Gabriele Casciani Rieti, Pro Natura Lazio, Orso and friends, Natour biowatching, Red Fox – Scuola di Natural Survival e Tracking,  La Lupus in Fabula,  G.U.F.I. Gruppo Unitario per le Foreste, Balia dal collare Rieti