Val di Mello: il fondovalle e il sentiero controverso

Dalla pubblicazione della nostra posizione sul progetto di Ersaf/Regione Lombardia nella Riserva Naturale Val di Mello l’opposizione ha continuato a crescere: alle Guide Alpine e al Comitato tutela Val di Mello, i primi a lanciare l’allarme, si sono aggiunti Mountain Wilderness International, il CAI Valtellina, la Scuola “Silvio Saglio” CAI SEM, APE Milano, i Ragni di Lecco, gli operatori della Val Masino, oltre alle quasi 60.000 firme raggiunte ad oggi dalla petizione lanciata dal Comitato per la tutela della Val di Mello.

Val di Mello

Il principio di inclusione, su cui fa leva il progetto, solleva qualche quesito: gli ostacoli naturali devono essere considerati alla stregua di barriere architettoniche in ambiente urbano? Sono giustificabili interventi massicci in montagna ai fini di una maggiore accessibilità? Non dovremmo piuttosto riconoscere l’inclusività della natura, che offre sempre percorsi alternativi, consentendo a tutti di fruirne? In realtà la natura pone limiti a chiunque la frequenti, disabile o no, ma offre sempre un altro sentiero, un’altra via, un altro percorso. Non possiamo pretendere di cambiare la natura a nostro uso e consumo. E invece di spianare un sentiero in una natura incontaminata, non potremmo, ad esempio, mappare tutti i sentieri dell’area, determinarne il grado di difficoltà per i disabili e sviluppare una mappa interattiva, un’app, un sito web, sull’esempio di “Accessible Dolomites” (http://www.visitdolomites.com/page1/dolomiti-accessibili/), nello spirito della Dichiarazione di Norcia (principi e impegni per la libertà di accesso alla natura e per la sua fruibilità) del 2003, quando mappe interattive e app stavano muovendo i primi passi?

Luna Nascente. Foto: Michele Comi

La scheda del progetto – la cui prima versione risalente a ottobre 2018 era stata trasmessa a pochissimi, poiché l’intento era di diffondere meno informazioni possibile – dopo molta insistenza da parte del fronte dei contrari (occorre ricordare che il diritto di accesso alle informazioni ambientali è sancito dalla Direttiva Ue 2003/4/CE) è stata finalmente pubblicata sul sito di Ersaf a fine marzo. Inutile dire che più che un progetto preliminare, con capitolato e cronogramma, la scheda è un elenco di voci degli interventi previsti.
I pochi incontri con la società civile finora organizzati da enti locali, Ersaf e/o Regione Lombardia sono stati scarsamente pubblicizzati, spesso convocati nell’immediato, invitando solo poche ONG (in particolare quelle dichiaratesi a favore del progetto sin dall’inizio), ma la coesione del fronte dei contrari ha saputo coagulare attorno a sé, giorno dopo giorno, alpinisti, boulderisti, escursionisti, popolazione locale, operatori e tutti gli amanti di questa splendida valle, portatori o no di disabilità. Sappiamo che Ersaf e Regione Lombardia stanno già lavorando al progetto esecutivo che, una volta pronto, non potrà più essere modificato.


I prossimi due appuntamenti saranno un tavolo di confronto sul sentiero, convocato da Ersaf in valle, il 6 maggio, ma soprattutto l’iniziativa lanciata dal Movimento per la tutela della Val di Mello e dalle Guide Alpine Val di Mello in difesa del sentiero, prevista per il 18 maggio, di cui abbiamo riferito settimana scorsa.

Non mancate, potete aderire all’iniziativa al seguente link.

Gabriella Suzanne Vanzan