Bocciato il “Parco eolico Vivaro Romano” dalla Regione Lazio. Nasce una nuova consapevolezza?

L’asfissiante insistenza con cui le pubblicità delle società produttrici di energie rinnovabili tentano di plagiare l’opinione pubblica per indurla a considerare le torri eoliche come l’icona indiscutibile della salvezza del Pianeta, forse non deriva dall’arroganza di chi è ormai certo di aver vinto la battaglia contro le poche e coraggiose associazioni ambientaliste che si oppongono alla barbarica devastazione dei paesaggi identitari italiani, ma piuttosto segnala la loro paura di fronte a un “vento” che sembra stia finalmente cambiando direzione.

Un numero sempre maggiore di comunità locali, lungo la Penisola come in Sardegna e in Sicilia, sta insorgendo contro l’invasione di quelle centinaia di “eco-mostri” che minacciano di omologare e sfigurare per sempre i profili dei loro paesaggi, incidendo negativamente anche sulle attrattive turistiche ad essi collegate. Condannare sprezzantemente come “sindrome nimby” tali ribellioni è solo segno di cecità e insensibilità, soprattutto se si tiene presente la quasi assoluta irrilevanza di tali lucrosi impianti per contrastare la crisi climatica.
E’ dunque con particolare sollievo che Mountain Wilderness Italia ha accolto la notizia della definitiva cancellazione e archiviazione, da parte della Regione Lazio, del progetto riguardante l’installazione di cinque aerogeneratori alti più di 200 metri, lungo i crinali del monte Croce (metri 1081) sito nel comune di Vivaro Romano. Contro il progetto sin dall’inizio si erano battute, insieme al Comune di Vivaro e ai suoi abitanti, la locale Università Agraria proprietaria dei terreni coinvolti e le associazioni Altura, Rewilding Apennines, Italia Nostra e Mountain Wilderness. Erano state segnalate e meticolosamente documentate gravi anomalie e storture dell’iter autorizzativo all’interno di un’area montana tutelata per legge come area “buffer” tra il parco regionale dei Monti Lucretili e il parco regionale dei monti Cervia e Navegna, popolata da Aquile reali e Grifoni: grandi e rari uccelli che facilmente cadono vittime delle pale rotanti. Mentre rimandiamo all’allegato comunicato stampa inter-associativo, per maggiori dettagli, vogliamo festeggiare con questo comunicato una vittoria significativa, augurandoci che essa costituisca un punto di svolta e di forza a beneficio di tutte le altre comunità montane e collinari, decise a non abbassare la testa di fronte ai soprusi perpetrati, finora impunemente, in nome della transizione ecologica.

Il Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness Italia