Blitz alla Ferrata delle Aquile, Paganella

Nei giorni scorsi gli attivisti di Mountain Wilderness hanno fatto un altro blitz, questa volta in Trentino, alla Ferrata delle Aquile, alla Paganella. Continua la campagna di Mountain Wilderness: Basta Ferraglia, basta nuove ferrate.

Inaugurata il 26 giugno 2016, la Ferrata delle Aquile alla Paganella ha visto nel 2017 l’apertura di una “spettacolare” correzione che l’ha resa ancora più “mozzafiato”: la variante del Volo dell’Aquila.
E’ il prototipo delle ferrate oggetto dei nostri blitz, realizzata unicamente come “attrazione” su una montagna, la Paganella, ormai svenduta al turismo degli “sport adrenalinici”.

«L’infame ferrata delle Aquile — scrivevano Gogna e Groaz sul Corriere del Trentino nel 2018 — e più ancora la sua variante a spirale hanno sfregiato gli Spaloti di Fai». Innanzitutto dal punto di vista alpinistico. Le vie, presenti sulla parete, sono state infatti «tagliate dalla ferrata»: «Più della metà di quegli itinerari avrebbero potuto essere puliti e richiodati». Ma, è l’amara considerazione, «quando non si rispetta la cultura e soprattutto la storia non c’è speranza né per le regole né per l’ambiente».

Ancora Gogna: «Riteniamo che il discorso economico, che alla maggior parte suona come la motivazione salvifica dell’obbrobrio realizzato in Paganella, vada rivisto da menti un po’ più illuminate che non considerino la montagna un supermercato da abbellire con opere di tristissimo consumo.
Probabilmente giorno verrà che ogni montagna avrà la propria ferrata delle Aquile e, nell’ appiattimento di qualunque differenza e storia, se ne consumerà il definitivo olocausto tra il disinteresse più totale».