E’morto lupo Merlino, simbolo di speranza dei monti Sibillini
Ieri, 4 dicembre, è morto Merlino, il lupo ospitato nel Centro faunistico di Castelsantangelo sul Nera. La sua storia è intimamente legata alla figura di Massimo Dell’Orso, il custode degli animali del Parco, scomparso prematuramente nel 2018. Fu proprio lui, insieme alle veterinarie Noemi Orazi e Monica Ferrari, a prendersi cura di Merlino quando, nel 2009, il cucciolo di lupo, ormai abbandonato dal suo branco, venne ritrovato nel casciano, magrissimo e stremato da una grave forma di rogna. Merlino venne così salvato da morte certa, ma non avendo potuto ricevere gli insegnamenti del branco, necessari per cavarsela in natura, ha dovuto trascorrere la sua vita nel centro faunistico.
Merlino divenne subito popolare e centinaia di persone ogni anno andavano a fargli visita; ma la sua notorietà aumentò dopo il terremoto del 2016, che colpì duramente il territorio dei Sibillini danneggiando pesantemente anche il centro faunistico. Ed è proprio Merlino il protagonista del libro “La notte della polvere”, scritto da Massimo insieme a Maria Cristina Garofalo. Sullo sfondo i terribili effetti del terremoto sui paesi e le comunità dell’appennino umbro-marchigiano, ed il racconto in prima persona del lupo Merlino che ricostruisce il suo straordinario rapporto con quell’uomo che gli ha salvato la vita. Nel libro successivo, “Le terre di cristallo”, Merlino saluta il suo amico Massimo.
È lo stesso Massimo, in una breve intervista del 2017, a spiegarci perché decise di chiamare quel cucciolo di lupo proprio con il nome di Merlino: “quando piccolino l’abbiamo messo nel recinto, molte volte non lo trovavo, perché lui si nascondeva così bene che non riuscivo a vederlo. Poi, all’improvviso, appariva come per magia… Siamo nel regno della Sibilla e, anche se non è propriamente attinente, l’Ariosto ci dice che Merlino e Morgana vennero alle nursine grotte e al lago d’Averno, quindi il lago di Pilato, a consacrare il libro del comando. Questa contaminazione tra la saga celtica e quella nostra appenninica di origine greco-romana si è così saldata, e questo nome, Merlino, mi piaceva particolarmente…”
“Con Merlino”, dichiara il presidente del Parco Andrea Spaterna, “se ne va un simbolo di speranza e resistenza del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, duramente colpito dal terremoto; ma l’impegno del Parco, già assunto insieme al Comune di Castelsantangelo” prosegue Spaterna, “è quello di restaurare il centro faunistico e migliorarlo con nuove strutture, per renderlo un punto di riferimento di eccellenza nelle attività riguardanti la conservazione della fauna e per il recupero degli animali selvatici ritrovati feriti o in difficoltà nell’area dei Sibillini. Una nuova opportunità, insomma, anche per la ripresa del territorio, legata alla cura e alla valorizzazione delle sue straordinarie risorse naturali”.
Ciao Merlino. Il commovente addio di Maria Cristina Garofalo.
Ho passato la mia vita terrena prossimo, ma non vicino ad alcuni di voi. Ad uno in particolare che si prese cura di me quando mi trovò cucciolo spaventato in un cespuglio. Da quel giorno per 13 anni e mezzo ho conosciuto tanti Umani che venivano a trovarmi con rispetto, affetto e devozione.
Sapevano guardarmi negli occhi se, raramente, incrociavo il loro sguardo o concedevo per pochi istanti la mia presenza imponente e fiera. Con loro ci siamo compresi e i cuori si sono toccati aldilà e oltre la forma, e anche quando questa era svanita…
Non mi hanno fatto sentire in gabbia, ma un Essere della mia specie che aveva avuto il singolare e importante compito di rappresentarla, di renderla conosciuta e rispettata per quello che è, per quel che siamo, senza pregi né difetti, né buoni né cattivi: solo Esseri Senzienti importanti e fondamentali per gli equilibri della Natura, per ricordare al mondo la bellezza e la purezza di esserne parte.
E anche adesso che da un giorno all’altro non mi vedrete più in carne e ossa, io sono là. Nel bosco che mi ha ospitato per tanti anni, nell’aria azzurra dei miei Sibillini, nel vento teso cui affidavo la mia voce nei dialoghi a distanza con i miei simili e la Luna. Quella voce che non incuteva paura, ma che per gli Abitanti –finché ce ne son stati, fino all’Urlo, era la certezza di una presenza selvaggia, selvatica, naturale, amica consueta.
Come tutti i Senzienti a un certo punto sono passato ad un altro stato, ma è solo il viaggio che continua nel Vento e nella Luce; fra le Nuvole e il Sole…insieme al mio Amico di sempre.
Non ci siamo mai perduti di vista; nessuno si perde mai se è nel tuo cuore, se lo ricordi ogni giorno lo ritroverai per sempre nei luoghi belli e magici in cui è vissuto.
Sono ancora con voi, ciao a tutti, continuate ad aver cura dei miei amici Perseo, Gemini e di tutti gli ospiti del mio Centro a Castelsantangelo. Ma anche di tutti i Selvatici del mondo…
Merlino
Maria Cristina Garofalo Terni, 5 dicembre 2022