Trekking delle reti, ecco com’è andata
Il trekking delle reti ha concluso il suo cammino, di seguito foto e considerazioni
Si è conclusa l’esperienza del trekking dei parchi con una lunga tappa partita dal Lazio che ha raggiunto la vetta del monte Metà. Un incrocio simbolico di tre regioni Lazio Molise e Abruzzo, terre di parchi nazionali abbandonati dalle istituzioni regionali e statali. La lunga discesa ha portato i trekker a Villetta Barrea dove questa sera saranno accolti in una festa del paese. Tre giovani ragazzi studenti locali hanno partecipato al trekking intero. Infatti il lavoro di Laboratorio Appennino è ideato per offrire ai giovani opportunità di vita di qualità, lavoro in montagna e nei parchi. Mountain wilderness ora è impegnata in un difficile lavoro di confronto e proposta sempre supportata dall’impegno di istituzioni e gruppi locali. L’estate sarà impegnato in questo difficile lavoro di tessitura e raccolta di diffuse buone pratiche.
Laboratorio Appennino
Il Trekking del Laboratorio Appennino è stato l’occasione per rilanciare un’azione sociale e politica tesa a valorizzare un territorio abbandonato dalle istituzioni statali in via di crollo demografico e nel contempo ricco di opportunità di sviluppo e lavoro sostenibile. Partiti da Civitella Alfedena per arrivare a Villetta Barrea, sono state attraversate straordinarie faggete multiplano e disetanee, sono stati visitati i santuari dei pipistrelli e si sono incrociati diversi branchi di cinghiali.
La tappa più impegnativa ha attraversato il monte Greco e i versanti della Capriola. Paesaggi e pascoli intonsi, esplosione di colori grazie a una fioritura diffusa e variegata, una continua serie di incontri con branchi di cerve e piccoli fino a venire sorvolati da una ventina di grifoni in cerca di facile pranzo offerto da alcune carcasse di pecore. Questi imponenti rapaci hanno così pasteggiato a soli 100 metri dai noi.. Durante le 9 ore di cammino si sono condivise esperienze della vita in montagna, quelle delle fatiche dei pastori e della transumanza, silenzi e emozioni uniche.
In questa terra di aree protette gli ambienti si fanno ancora più selvaggi, i sentieri vanno individuati, anche inventati. La vegetazione è più effervescente varia si susseguono patriarchi vegetali di tante specie. Si entra nei santuari della natura. Arrivati a Pizzone gli escursionisti hanno incontrato amministratori e operatori economici della montagna e con loro hanno condiviso i contenuti del Laboratorio Appennino. Un grande successo un investimento in amicizie solide tipiche delle genti di montagna.