Mountain Wilderness in Marmolada per il Requiem del ghiacciaio e il Sindaco di Rocca Pietore
Il Requiem per il ghiaccio della Marmolada, organizzato nell’ambito dei Fridays for Future, è diventato occasione di polemica invece che, come auspicato, di seria e profonda riflessione.
Il Sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ne ha approfittato per attaccare Mountain Wilderness con le dichairazioni riportate dal Gazzettino del 30/9.
Di seguito la nostra posizione, ribadita con coerenza dal 2003 e la lettera aperta al Sindaco.
Egregio sig. Sindaco,
Lei ha affermato sulla stampa di non comprendere l’azione di Mountain Wilderness in Marmolada. Arriva a sostenere che probabilmente vogliamo danneggiare la società di Vascellari (la funivia che porta in vetta a Punta Rocca) e i gardenesi che hanno comprato la cestovia di Pian dei Fiacconi.
Per smentirla, sempre nel quadro di un dialogo costruttivo, Le ricordiamo solo alcune delle tappe che hanno caratterizzato l’agire di Mountain Wilderness in Marmolada. Va anticipato come Mountain Wilderness abbia sempre inteso la Marmolada come un territorio privo di confini amministrativi che meritava un rilancio, anche turistico, basato sulla qualità. Siamo l’unica entità associativa o istituzionale ad aver sempre avuto presente una progettazione complessiva del gruppo Marmolada, ad aver lavorato senza interessi di parte e senza farci coinvolgere nelle assurde e improduttive guerre sui confini.
- dopo la farsa del protocollo fra Veneto e Trentino in Marmolada del 2002, Mountain Wilderness ha contribuito a lavorare (2003) al piano di rilancio gettato al vento dalle scelte di allora della società Funivie Marmolada Tofane, della Regione Veneto e della provincia autonoma di Trento, firmatarie assieme a noi del documento;
- abbiamo ripreso la collaborazione nel 2005 in Trentino con il Museo di Scienze naturali cercando di forzare la situazione per comprendere nel progetto il territorio Veneto. Non siamo stati ascoltati, l’allora giunta provinciale di Trento aveva messo sul banco 50 milioni di euro che per lo più venivano spesi per una assurda nuova funivia Alba di Canazei, Fedaja – Punta Rocca. Ci siamo opposti, il progetto è saltato oltre che per la insostenibilità ambientale e economica anche perché sarebbe stato incompatibile con il patrocinio Dolomiti UNESCO;
- abbiamo sempre insistito, in ogni tavolo di lavoro partecipativo di Dolomiti UNESCO, affinché si avviasse con urgenza una pianificazione certa della riqualificazione di tutta l’area di passo Fedaja, oggi impresentabile;
- siamo l’unica associazione ambientalista ad aver sottoscritto un patto di sviluppo sostenibile con una società impiantistica, Marmolada – Tofane, 2013;
- inoltre, oggi siamo contrari al rifacimento della cestovia per come quel progetto è stato presentato: verrebbe potenziato nella lunghezza e servirerebbe come base all’ultimo e definitivo assalto a Punta Rocca. Abbiamo sempre detto che di Marmolada se ne discute solo all’interno di una pianificazione complessiva interregionale e con progetti che dovranno essere condivisi anche da soggetti portatori di interessi collettivi.
Questa è la sintesi del lavoro che Mountain Wilderness svolge dal 1988 in poi sulla Marmolada.
Eravamo in pochi sabato a difendere la montagna? Certo, ma noi siamo volontari, tante nostre energie erano impegnate altrove, su altri ghiacciai (dallo Stelvio al Monte Rosa) e altre ancora a confrontarci sui cambiamenti climatici e sul futuro delle nostre foreste (Dobbiaco e non solo). Per noi era doverosa una presenza della associazione mentre anche in altre località alpinisti e cittadini salivano verso i ghiacciai per chiedere politiche di tutela e la possibilità di vivere ancora, pensando alle generazioni prossime, questo pianeta. Lei non era presente, nonostante il ruolo istituzionale che porta.
Un ultimo doveroso passaggio. I cambiamenti climatici ci sono sempre stati dice. Chi ha mai detto diversamente? Se Lei frequentasse almeno qualche nostro convegno, fosse almeno stato presente a Dobbiaco dal 27 al 29 settembre, avrebbe sentito da voci della scienza spiegare come non sia mai accaduto che sul nostro pianeta si superassero le 400 parti su milione di anidride carbonica sul pianeta (328 era il record) e che tale gas, sommato ad altri, è diretto responsabile della velocità con il quale i cambiamenti climatici stanno sconvolgendo anche nel profilo sociale, la vita sul pianeta. Ormai tutto il mondo della scienza condivide che gli attuali cambiamenti climatici siano responsabilità piena dell’agire umano e delle scelte che vengono imposte all’ambiente naturale, quindi anche alle montagne dolomitiche.
Per chiudere, noi rinnoviamo il nostro percorso di collaborazione con i sindaci che accettano il dialogo, come Lei ha fatto. Ma Le chiederemmo di riflettere con una visione più ampia su quanto sta avvenendo sul pianeta, sul perché di tanta violenza della tempesta Vaia che ha quasi distrutto l’ambito amministrativo che Lei governa. Con un simile semplice passo, ne siamo certi, sarà più semplice fra noi condividere percorsi che rilancino la Marmolada, in modo sobrio, intelligente, proiettato al futuro e in modo condiviso con le popolazioni dell’agordino oltre che del Trentino.
Cordiali saluti.
Giancarlo Gazzola vicepresidente di Mountain Wilderness Italia
Luigi Casanova presidente onorario di Mountain Wilderness Italia