Swat: Mountain Wilderness cerca collaboratori per la fase finale del progetto.

L’obbiettivo è percorrere, fotografare e mappare zone inesplorate di un futuro parco nazionale pakistano.

Il progetto SWAT di Mountain Wilderness si avvia verso la fase conclusiva. Partecipano al progetto anche l’ISMEO (Istituto internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente), Il Club Alpino Accademico Italiano e Mountain Partnership (FAO). Con il supporto di Scarpa 

Lo SWAT è una regione culla della religione buddista tra il primo e il sesto secolo dell’era volgare, diventata poi un principato musulmano. Il territorio è costituito da una vasta regione collinare e montuosa, costellata di laghi, boschi e praterie con montagne alte fino a seimila metri. Queste cime sono state frequentate dagli alpinisti negli anni ’60, ma hanno in seguito perso attrattiva per l’elevato impegno ad una quota troppo modesta rispetto alle mode attuali. Lo SWAT è rimasto quindi un territorio poco esplorato, nel quale è ancora possibile effettuare trekking avventurosi, attraversare passi che sfiorano i 5000 metri e tentare vette vergini di particolare fascino.

Perché un parco?

Lo SWAT è vicino alle grandi città della pianura pakistana. Grazie a recenti lavori di sviluppo della viabilità, oggi è raggiungibile in poche ore da Islamabad. Questo potrebbe sembrare un vantaggio, e sicuramente lo sarà a breve termine. Incombe però sulla regione il pericolo, come successo in altre valli in giro per il mondo, di un’antropizzazione disordinata ed aggressiva. Il rischio è di perdere per sempre questi straordinari ambienti alpestri, ricchi di foreste e natura incontaminata, conosciuti come “la Svizzera del continente indiano”. Questi sono i danni del turismo mordi e fuggi, di una frequentazione priva di cultura, e di una mentalità locale poco attenta all’ambiente perché presa da altre priorità. Purtroppo infatti, dove vivono tante persone e dove arrivano grandi masse di turisti locali, non è facile mantenere un livello accettabile di pulizia e di rispetto ambientale.

Mountain Wilderness crede fortemente che solo l’istituzione di un’area protetta potrà preservare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale dello SWAT. In questo modo il turismo potrà diventare sempre più consapevole, e la tutela dell’ambiente avrà ricadute sulla possibilità di sussistenza delle genti di montagna. È un circolo virtuoso, un progetto ambizioso.

Le fasi del progetto

Mountain Wilderness sta formando, con grande successo, guide di trekking locali, responsabili della tutela ambientale. Allo stesso tempo promuove l’esplorazione di trekking e sentieri lungo le principali vallate. L’idea è creare una guida escursionistica della regione da sottoporre al governo pakistano assieme alla proposta del parco nazionale. Anche questa estate si terranno corsi per accompagnatori e accompagnatrici, alcuni con focus sulla montagna e la salvaguardia dell’ambiente, altri sull’archeologia e sulle competenze culturali. Fin dall’inizio SCARPA ha attivamente collaborato a questa fase del progetto, fornendo e continuando a fornire a tutti gli allievi e a tutte le allieve calzature adeguate.

Perché è necessario scrivere una guida

È dal 2019 che piccoli gruppi di soci o simpatizzanti di Mountain Wilderness, come anche numerosi soci di vari club alpini europei, esplorano queste vallate. Assieme a loro, sono stati coinvolti i migliori ex-allievi locali dei corsi per accompagnatori, in funzione di guide, facilitatori e organizzatori. Questo ha permesso di mappare una serie di itinerari ed aggiornare la cartografia della zona grazie all’uso dei GPS.

Cosa c’è ancora da fare

La prima esplorazione non ha esaurito le potenzialità escursionistiche dell’alto SWAT e servono volontari che effettuino nuove ricerche. Oltre agli escursionisti, servirebbero delle squadre di alpinisti interessate ad individuare le vie di accesso alle vette principali ed alla descrizione degli itinerari di salita. L’idea di Mountain Wilderness è che la stesura di una guida escursionistica e alpinistica, più dettagliata possibile, possa costituire un importante passo per convincere le autorità pakistane a istituire il parco.

A chi è rivolto l’invito

Mountain Wilderness cerca collaboratori autonomi ed indipendenti, capaci di muoversi in montagna e vogliosi di avventurarsi in posti sconosciuti, per una durata di circa 7-10 giorni. Data la vicinanza con Islamabad, l’impegno totale del viaggio si può contenere in 12-20 giorni. Pur trattandosi di una zona monsonica, da fine agosto il tempo è prevalentemente bello e stabile, anche se i temporali pomeridiani sono comunque possibili. Il periodo consigliato è quindi compreso tra l’ultima settimana di agosto e metà settembre.

I trekking offerti dallo SWAT hanno impegni e lunghezze molto differenti: alcuni percorsi prevedono il superamento di passi di montagna al di sopra di 4.700 metri, o l’attraversamento di terreni glaciali. Le cime principali sono state salite per le vie normali negli anni ’60, e presentano quindi possibilità di ingaggio su vie e pareti più ripide e severe. Sono inoltre presenti molte cime secondarie, sia facili che impegnative, ancora in attesa di una prima salita. Ogni gruppo di trekkisti prevede da quattro a sei partecipanti stranieri, oltre agli addetti all’organizzazione, ai portatori, ai facilitatori.

Come avere ulteriori informazioni

Per scoprire quali sono i trekking proposti ed avere maggiori dettagli sul progetto SWAT, basta visitare il sito di Mountain Wilderness o del Club Alpino Accademico Italiano.

L’organizzazione è a carico di ATP (Adventure Tour Pakistan), storica azienda nel campo da oltre 30 anni, che fornisce il servizio completo da Islamabad. Tenendo conto che il costo del trekking dipende dalla lunghezza e dalla complessità, per avere un preventivo completo (dal quale è escluso solamente il volo aereo), i contatti vanno direttamente presi con ATP . In linea di massima il costo varia da 1400 a 1700 euro. Mountain Wilderness offre un contributo di 100 euro ai primi dieci iscritti. Le iscrizioni apriranno il 4 Aprile e termineranno alla fine di Maggio.

Mountain Wilderness inoltre garantisce l‘assistenza di una guida o facilitatore locale senza spese aggiuntive.

Carlo Alberto Pinelli
Carlo Alberto Pinelli

Passione e solidarietà, tutela ambientale ed esplorazione. Questi gli ingredienti di un viaggio avventuroso che cerca protagonisti per l’estate 2023.
Se dopo aver letto questo articolo pensi di essere la persona giusta, puoi contattare Carlo Alberto Pinelli (bettopinelli@gmail.com), Presidente onorario di Mountain Wilderness International, responsabile del Asian Desk e anima viva dello SWAT Project.