Dolomiti Unesco e Mountain Wilderness, una storia che viene da lontano

Più volte negli ultimi tempi, Mountain Wilderness ha chiesto alla Fondazione Dolomiti Unesco di rispettare il ruolo per cui è stata istituita. Ripercorriamo di seguito alcune tappe del rapporto della Fondazione con la nostra associazione e dei motivi che, fino ad oggi, sono stati alla base della nostra adesione a un progetto carico di aspettative e significati.

Una storia che viene dal lontano di Fabio Valentini

La nostra associazione è stata la prima, nel 1993, a lanciare la proposta dell’inserimento delle Dolomiti nel patrimonio UNESCO. La nostra proposta originale prevedeva tale richiesta come bene sia naturale che culturale, e ad oggi non abbiamo cambiato idea.
Ottenere il riconoscimento UNESCO per le Dolomiti come bene naturale è da considerarsi comunque una grande vittoria, anche se lo consideriamo non un punto di arrivo ma un punto di partenza: da qui vorremmo continuare il percorso per ampliare la zona interessata dal riconoscimento -mancano grandi gruppi montuosi importanti come Sella e Sassolungo- e per raggiungere anche lo status di patrimonio culturale, pur riconoscendo le difficoltà legate alla grande varietà e diversità di culture presenti nella vasta area dolomitica. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto di entrare a far parte della Fondazione Dolomiti UNESCO in qualità di soci sostenitori, per stimolare dall’interno delle istituzioni tale processo.

La Fondazione è una parte importantissima per la diffusione della consapevolezza legata al valore del territorio dolomitico, purtroppo però registriamo principalmente due grandi difficoltà: la prima legata alla partecipazione “dal basso”, cioè lo scarso coinvolgimento delle popolazioni locali nei processi decisionali che riguardano il futuro delle Dolomiti e la gestione del patrimonio UNESCO; la seconda invece derivante dalla struttura stessa della Fondazione che è composta da amministrazioni locali assai diverse tra loro e purtroppo poco collaborative -anzi, spesso in contrasto tra loro- per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Abbiamo recentemente sollevato importanti dubbi sull’efficacia della Fondazione ed in seguito messo in discussione la nostra permanenza all’interno della Fondazione stessa a fronte di una pericolosa mancanza di concreta tutela del patrimonio naturale.

Ora continuiamo a vigilare affinchè vengano mantenuta la coerenza rispetto al progetto originario.